Disturbi nella lettura

Insegnare a leggere: un “compito” divertente

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Imparare a leggere e a scrivere è una grande sfida. Una psicologa americana ha paragonato questo processo di apprendimento a quello per imparare a guidare un auto: solo che l’automobile ce la dobbiamo anche costruire e farle manutenzione.

È comunque una sfida possibile, ma non per questo sempre facile. In linea generale, il problema principale – ma non insormontabile – è l’interesse del bambino, a volte ancora troppo immerso nel suo universo di giochi e divertimenti per avere un qualche tipo di curiosità nei confronti dell’apprendimento.

Capita soprattutto per i maschietti, mentre le femmine sono spesso più diligenti e pratiche. Questo tipo di problematiche si manifesta ancora di più nei bambini che non sono stati abituati a leggere, anche solo libri di figure, ai quali non si raccontano fiabe o non si cantano canzoncine e filastrocche.

ADHD, dislessia, disgrafia. I disturbi nella lettura

Altre volte vi sono problemi effettivi che richiedono l’intervento di uno specialista: disturbi dell’attenzione, dislessia, disgrafia, ma anche semplice immaturità della percezione dei suoni, o problemi di vista o di udito. Il logopedista, l’otorinolaringoiatra, l’oculista possono in questi casi essere di aiuto per risolvere queste problematiche.

Ci sono poi i singoli casi – l’incapacità di un insegnante, la timidezza del bambino o l’insistenza dei genitori – che possono addirittura portare il soggetto ad odiare l’apprendimento della lettura e l’abitudine a leggere.

Secondo gli esperti, già dopo qualche mese dall’inizio della scuola il bambino dovrebbe possedere delle conoscenze di base, anche perché ormai i nostri figli non arrivano più in prima elementare del tutto digiuni di cosa sia leggere e scrivere.

Hanno quasi tutti frequentato la scuola materna, dove vengono introdotti alle lettere e ai numeri, senza contare i giochi, i programmi TV e i libri disponibili per familiarizzare con queste nuove abilità.

Se, però, il bambino continua ad avere difficoltà a leggere in seconda elementare, occorre cominciare a pensare alle misure da prendere. Una volta esclusi problemi più gravi – ritardo cognitivo, dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia – si può ricorrere ad una serie di strumenti per stimolare la sua curiosità e migliorare il suo apprendimento.

Ma come aiutare un bambino a leggere con minore difficoltà e più piacere? Esistono, ad esempio, molti esercizi per migliorare la lettura travestiti da gioco: anche in questo ci si può far consigliare dagli insegnanti o da uno specialista.

Esercizi semplici per la lettura

Se non lo si è fatto prima, si può cominciare a leggere al bambino ad alta voce per migliorare le sue abilità di lettura: l’insegnante, ma anche i genitori a casa, possono aiutare il bambino leggendogli ad alta voce le sue storie preferite, per stimolarlo all’imitazione.

Leggerle più volte, insieme, come momento di condivisione, creando aspettativa e interesse, senza pressarlo eccessivamente, è fondamentale per collegare un’attività faticosa al divertimento. Il bambino non la deve sentire come un compito, ma come un momento di piacere passato con mamma e papà.

Divertimento, curiosità, condivisione devono essere le parole chiave. Solo così il bambino imparerà a riconoscere i libri come una fonte di piacere e non ad odiarli come un dovere imposto.