La Giornata internazionale dei viaggi dell’uomo nello spazio è ormai alle porte. Inizialmente istituita dall’Unione Sovietica, come Giornata della Cosmonautica, per celebrare le imprese del primo uomo nello spazio Yuri Gagarin, è stata poi ufficializzata a livello mondiale dalle Nazioni Unite, che ne hanno confermato la data: il 12 aprile, il giorno del 1961 in cui lo stesso Gagarin entrò in orbita a bordo della navicella Vostok 1.
Pur essendo il primo viaggiatore spaziale nella storia, il cosmonauta sovietico non è però l’uomo più famoso dello spazio. Il titolo spetta infatti a Neil Armstrong, l’astronauta americano che per primo mise piede sulla Luna.
A più di 50 anni da quell’impresa, è ancora lui il personaggio più raccontato della storia dell’uomo nello spazio, seguito a ruota dal compagno di equipaggio Buzz Aldrin che toccò il suolo lunare per secondo.
Poche foto per un evento epico
A dispetto della vasta eco che l’evento ebbe in tutto il mondo (si calcola che lo sbarco sulla Luna fu visto da almeno 450 milioni di spettatori), sono pochissime le foto che ritraggono Neil Armstrong durante la sua escursione sulla superfice lunare. Le immagini che abbiamo sono per lo più fotogrammi delle riprese fatte dalla cinepresa da 16 mm a bordo dell’Apollo 11.
Infatti, gli astronauti avevano a disposizione una sola fotocamera, che dovevano passarsi l’un l’altro secondo una scaletta ben definita. Tra l’altro, proprio Armstrong era stato nominato fotografo ufficiale della missione, mentre ad Aldrin era stato affidato il compito di scattare foto di natura, per così dire, “tecnica”.
Del resto non si trattava esattamente di una scampagnata, e qualche contrattempo c’era già stato in fase di allunaggio: computer di bordo in tilt, superficie lunare impervia, carburante in via di esaurimento. Tra l’emozione per l’impresa e la tensione per la sua riuscita, non ci fu il tempo di scattare foto da turisti: Armstrong compare quindi in pochi scatti non intenzionali.
Parole passate alla storia
Di Neil Armstrong si ricordano più le parole che le immagini: la sua storica frase (“Questo è un piccolo passo per un uomo, un gigantesco balzo per l’umanità”) è stata dibattuta, dubitata, romanzata, lasciando comunque un segno indelebile nella storia della conquista dello spazio, assai più dell’impronta del suo pesante scarpone sul suolo lunare.
Armstrong dichiarò di averla elaborata durante il volo e di averla – forse – mal pronunciata. Fu la fretta, un lapsus o un’interferenza a cancellare per sempre quell’articolo indeterminativo tanto discusso?
Per le nuove generazioni, abituate all’alta definizione di suoni e immagini, la questione può forse essere un problema. Tant’è che ancora oggi, c’è chi ricorre ai mezzi più sofisticati per ripulire quella storica registrazione da qualsiasi disturbo acustico.
Ma i dubbi sulla vicenda non fanno altro che alimentare l’alone di fascino e mistero che circondano questo evento e che fanno di Neil Armstrong uno dei personaggi più invidiati da tutte le generazioni – passate, presenti e future.
Per il resto della sua vita Armstrong fu un uomo schivo, che preferì l’insegnamento alla carriera nello spazio e che rifiutò persino di trasformare la sua eccezionale avventura in una fonte di lucro.
Dopo la sua morte nel 2012, la moglie Carol trovò una borsa, quella in dotazione alla NASA, con alcuni strumenti utilizzati durante la missione dell’Apollo 11: la corda dotata di ganci per le passeggiate spaziali, la linguetta per il casco, cavi di alimentazione, morsetti, lampade, una chiave a brugola, uno specchietto, il coperchio del bidone dell’immondizia, una rete. Oggetti che Armstrong conservò come cimeli all’insaputa di tutti.
Contrariamente a Buzz Aldrin, comparso spesso in popolari programmi TV – ne I Simpson, Futurama, Big Bang Theory e persino nei Transformers – Armstrong fu sempre restio a comparsate di questo tipo, limitandosi agli eventi pubblici e ufficiali che celebravano la missione sulla Luna.
Nel 2018, un film tratto dalla sua biografia ufficiale ne ha messo in scena la dimensione umana e i drammi personali vissuti alla vigilia della partenza a bordo dell’Apollo. Appassionato e discreto, l’impronta che Neil Armstrong ha lasciato nella storia della conquista dello spazio va oltre la prima orma impressa dall’uomo sulla superficie lunare: somigliava a lui l’uomo della sua storica frase.
Foto di NASA-Imagery da Pixabay