Comunicazione non Verbale

Comunicazione non verbale e bugie

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La comunicazione non verbale è un aspetto fondamentale della comunicazione umana e spesso trasmette più informazioni di quelle espresse verbalmente. Analizziamo il ruolo e il significato della comunicazione non verbale, partendo da due testi di riferimento: La lingua segreta del corpo di Anne Ancelin Schützenberger e La seduzione delle bugie di Paul Ekman.

La lingua segreta del corpo è un saggio che esplora le diverse modalità con cui il corpo comunica le proprie emozioni, i propri bisogni e i propri conflitti. L’autrice, psicologa e psicoterapeuta, si basa sulla sua esperienza clinica e sulle sue ricerche nel campo della psicogenealogia e della psicosomatica per illustrare come il corpo sia una fonte di informazioni preziose sulla nostra storia personale e familiare, e come possa aiutarci a risolvere i problemi irrisolti che ci impediscono di vivere pienamente.

Libro sul linguaggio del corpo

La seduzione delle bugie è un libro che si occupa del tema della menzogna e della capacità di riconoscerla attraverso i segnali non verbali. L’autore, psicologo e pioniere dello studio delle microespressioni facciali, ci mostra come le bugie siano parte integrante della vita sociale e come possano avere conseguenze positive o negative a seconda del contesto e dello scopo. Ci insegna inoltre a individuare le incongruenze tra ciò che le persone dicono e ciò che il loro corpo rivela, per poter distinguere la verità dalla falsità.

Il linguaggio del corpo nella psicoterapia

Anne Ancelin Schützenberger è nata a Mosca nel 1919, ma è cresciuta a Parigi, dove ha conseguito due dottorati in letteratura e psicologia. Ha collaborato con personalità con Claude Lévi-Strauss, Jacob L. Moreno, Carl Rogers, Margaret Mead e Gregory Bateson. Ha fondato l’Associazione Internazionale di Psicoterapia di Gruppo e la Scuola Francese di Psicodramma, ed è stata professore emerito all’Università di Nizza fino alla sua morte nel 2018.

Il suo lavoro si è concentrato principalmente sulla psico-genealogia, sulla comunicazione non verbale e sui legami familiari. Ha sviluppato la tecnica del genosociogramma, un albero genealogico che tiene conto dei traumi psichici e fisici che si ripetono di generazione in generazione. Ha dimostrato come questi traumi possano influenzare il comportamento, le emozioni, le relazioni e la salute delle persone, anche se non ne sono consapevoli. Ha proposto una terapia basata sullo psicodramma, una forma di gioco di ruolo che permette di esprimere e risolvere i conflitti interiori e interpersonali attraverso l’azione scenica.

La comunicazione non verbale è stata il tema della sua tesi di dottorato, pubblicata nel 1978 con il titolo “Contribution à l’étude de la communication non verbale“. In questo libro, ha analizzato i segnali non verbali che le persone emettono e ricevono durante le interazioni sociali, come i gesti, le espressioni facciali, il tono della voce, lo sguardo, la postura, la distanza fisica e il contatto tattile.

Ha evidenziato come questi segnali possano trasmettere informazioni importanti sulle emozioni, le intenzioni, le aspettative e le relazioni delle persone coinvolte. Ha anche mostrato come la comunicazione non verbale possa essere influenzata dalla cultura, dal contesto, dalla personalità e dalle esperienze passate delle persone.

Anne Ancelin Schützenberger ha contribuito in modo significativo alla comprensione della comunicazione non verbale e del suo ruolo nella psicoterapia di gruppo e nello psicodramma. Il suo approccio si basa sull’osservazione attenta e sensibile dei segnali non verbali che emergono durante le sedute terapeutiche, e sulla loro interpretazione in relazione alla storia personale e familiare dei pazienti. Il suo obiettivo è quello di aiutare le persone a prendere coscienza dei loro traumi transgenerazionali e a liberarsene attraverso l’espressione creativa e l’integrazione emotiva.

Le bugie e il linguaggio del corpo

La bugia è un fenomeno complesso e affascinante, che coinvolge diversi aspetti della comunicazione umana. Ecco alcuni dei concetti chiave che il famoso psicologo Paul Ekman ha raccontato nel suo libro La seduzione delle bugie, e che hanno ispirato anche la serie TV Lie to me.

Perché mentiamo? Quali sono le motivazioni che ci spingono a dire il falso? Ekman ci dice che la bugia è un atto creativo, una forma di arte che richiede capacità innate e apprese. Mentiamo per ottenere dei vantaggi, per evitare delle conseguenze negative, per proteggere noi stessi o gli altri, per esprimere la nostra fantasia, per sedurre o per divertirci.

Come riconosciamo le bugie? Quali sono gli indizi che ci possono aiutare a scoprire i mentitori? Ekman ci mostra che la bugia lascia delle tracce nella nostra comunicazione verbale, non verbale e paraverbale.

Le parole possono essere contraddittorie, vaghe o improbabili. La voce può tradire il nostro stato emotivo, variando nel tono, nel volume o nella velocità. Il corpo può manifestare dei segnali involontari, come le microespressioni facciali, i gesti nervosi o le posture rigide.

Come possiamo migliorare la nostra capacità di individuare le bugie? Quali sono le strategie che possiamo usare per diventare più abili nel decifrare i messaggi altrui? Ekman ci suggerisce di prestare attenzione alla congruenza tra le diverse sorgenti comunicative, di osservare il contesto e la situazione in cui avviene la comunicazione, di confrontare il comportamento attuale con quello abituale della persona e di verificare le informazioni con altre fonti.

I libri a confronto

La seduzione delle bugie di Paul Ekman e La lingua segreta del corpo di Anne Ancelin Schützenberger sono due libri che affrontano il tema della comunicazione non verbale. Entrambi gli autori sono psicologi di fama internazionale e hanno condotto ricerche approfondite sulle modalità con cui il corpo comunica e sulle tecniche per interpretare i segnali non verbali.

Il libro di Ekman si concentra sul fenomeno della bugia, vista come un atto creativo e una via di fuga dalle costrizioni del vivere quotidiano. L’autore descrive i segreti del mentitore e i trucchi del mestiere di colui che non vuole lasciarsi ingannare, basandosi su una serie di indizi rintracciabili nella complessità della comunicazione umana: parole, pause, espressioni facciali, timbro della voce, movimenti del capo, gestualità, postura, frequenza respiratoria, rossore o pallore del volto, sudorazione.

Tra questi, la sorgente più ricca e meno manipolabile è quella delle espressioni facciali, che Ekman ha studiato con il suo Sistema di Decodificazione dei Movimenti Facciali (FACS).

Il libro di Schützenberger si occupa invece della comunicazione non verbale come un segnale inconscio, a volte di sofferenza, a volte di gioia, che il corpo trasmette e che bisogna immediatamente afferrare, per rendere la vita più facile.

L’autrice analizza le diverse componenti della comunicazione: il colore dei vestiti, la posizione nello spazio, la scollatura profonda, il toccarsi l’orecchio, il giocare con la collana. Questi gesti catturano il nostro sguardo e ci permettono di prendere alla sprovvista le difese abituali dell’altro, generare sorpresa e mettere a nudo l’essenza di una conversazione. L’autrice si avvale anche della tecnica del genosociogramma: albero genealogico che tiene conto dei legami di parentela e del ripetersi di traumi psichici e fisici di generazione in generazione.

I due libri sono complementari tra loro e offrono una visione ampia e approfondita della comunicazione non verbale. Entrambi gli autori mostrano come sia possibile migliorare le proprie capacità di osservazione e interpretazione dei segnali non verbali, per comprendere meglio se stessi e gli altri. Tuttavia, entrambi sottolineano anche i limiti e le difficoltà di questa forma di comunicazione, che non è mai codificabile in maniera universale e che richiede una sensibilità e una pratica costante.

Nella vita quotidiana, la comunicazione non verbale ha un valore e un’importanza notevoli, poiché ci permette di:

  • Comunicare emozioni e stati d’animo che non sempre sono facilmente esprimibili a parole
  • Rinforzare o modificare il significato delle parole con l’uso di gesti appropriati o enfatici
  • Regolare il flusso della conversazione con segnali di ascolto attivo o di richiesta di intervento
  • Creare una sintonia e una connessione con l’interlocutore attraverso lo specchiamento o la congruenza dei comportamenti non verbali
  • Mostrare rispetto, cortesia, interesse o disinteresse nei confronti dell’altro con l’uso dello spazio personale, del contatto visivo o del sorriso

La comunicazione non verbale è quindi un’abilità fondamentale da sviluppare e migliorare per poter interagire efficacemente e positivamente con gli altri nella vita quotidiana.

Foto di Robin Higgins da Pixabay