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Genitori oggi, difficoltà e tendenze

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“Fare il genitore è il mestiere più difficile del mondo,” dice un vecchio adagio. E – aggiungiamo noi – anche il più diffuso. Se si pensa poi che ormai, nella nostra epoca, è anche un “secondo lavoro” per papà e mamme in egual misura, le difficoltà da affrontare possono sembrare addirittura insormontabili. Eppure, rispetto al passato, le nuove coppie di genitori hanno una serie di indubbi vantaggi.

Da un lato, i genitori moderni possono contare sull’esempio e sull’esperienza delle generazioni passate: non solo dei propri genitori, ma anche – grazie all’allungarsi dell’aspettativa di vita –anche dei proprio nonni.

Sono inoltre supportati da una serie di figure professionali che un tempo non esistevano o non erano a disposizione di tutti: i pedagoghi del nido e della scuola materna, gli insegnanti elementari, e se necessario anche psicologici e terapisti che si occupano di tutte le problematiche dell’infanzia.

Inoltre, verrebbe da pensare, contrariamente a quanto accadeva alle generazioni del passato, i genitori di oggi affrontano il loro nuovo mestiere in una fase più matura della loro vita: dopo aver studiato, essersi conquistati una posizione lavorativa, essersi divertiti, aver viaggiato, insomma dopo aver completato un ciclo di formazione che dovrebbe averli ben equipaggiati per affrontare tutto e tutti.

Paure e insicurezze, cosa si teme per i propri figli

Eppure, i genitori moderni sembrano molto più spaventati delle loro nuove responsabilità rispetto ai loro predecessori. Meno istintivi rispetto al passato, i nuovi genitori desiderano essere per i propri figli non solo un punto di riferimento in fatto di sicurezza, protezione, tutela, ma anche una guida che aiuti il bambino a scoprire se stesso, a trovare il proprio posto e a seguire la propria indole.

Il mondo di oggi, in effetti, è molto diverso da quello in cui sono vissute le generazioni che ci hanno preceduto e che ancora fanno parte delle nostre vite. I bambini di oggi sono sottoposti a mille stimoli ma anche a mille pericoli, spesso provenienti dalle stesse fonti (la tecnologia, le informazioni, la globalizzazione).

Trovare un equilibrio che possa rappresentare per il bambino una fonte di benefici a rischio zero o limitato è un’operazione difficilissima, nella cui esecuzione i nuovi genitori non possono trovare supporto nelle esperienze del passato.

Se si pensa che tutto ciò viene fatto dopo giornate lavorative molto lunghe, magari sotto un fuoco di critiche proveniente da chi pensa di saperne più di loro, ecco allora che i genitori moderni sentono tutto il peso delle proprie responsabilità.

5 modi di fare il genitore

Seguendo la tendenza all’inquadramento, che sembra essere un tratto caratteristico della nostra epoca, si possono tracciare diversi modelli educativi.

Il genitore autoritario punta tutto sul controllo, pretende obbedienza assoluta, indipendentemente dalla validità della regola imposta. Inoltre, proietta sui figli molte aspettative, sottoponendoli a una continua valutazione che finisce per non lodarli mai.

Tutto il contrario è invece il genitore permissivo, molto affettuoso e accogliente nei confronti del bambino, ma incapace di imporre delle regole e quindi di essere la guida di cui ha bisogno per instradarsi nella vita. Questo tipo di genitore non pretende nulla perché, in realtà, nutre nei confronti dei figli una scarsa fiducia.

C’è poi il genitore che trascura i figli. Questo tipo di figura non investe nulla di se stesso nell’educazione dei propri figli, non si fa domande sui loro bisogni emotivi, non ha aspettative: di base non sa o non vuole ascoltare.

Questo tipo di genitore può degenerare verso il genitore che rifiuta, quello cioè che si occupa solo dei bisogni primari dei propri figli, tralasciando completamente ogni altro aspetti della loro vita.

C’è infine il genitore autorevole, che sembrerebbe la figura ideale di genitore. Questa figura è capace di imporre regole ben motivate, di stimolare la realizzazione dei figli senza oberarli di aspettative irrealizzabili, ed è disponibile al dialogo e all’ascolto.

Si tratta della figura che è riuscita a trovare un equilibrio tra i due elementi alla base del mestiere di genitore: il controllo e l’accudimento. Nessuno di questi due fattori deve mancare o essere carente, per dare delle regole senza sopraffare, ascoltando i bisogni e supportando l’individualità dei propri figli.

Foto di bingngu93 da Pixabay