Che cos’hanno in comune l’arte e la scienza? Apparentemente nulla, eppure c’è una qualità che risulta altrettanto necessaria per fare una scoperta rivoluzionaria e per realizzare un capolavoro: la creatività.
I grandi passi avanti compiuti dalla scienza nel corso dei secoli così come le grandi opere d’arte di tutto il mondo sono inoltre il frutto di conoscenze tecniche pregresse accumulate nel tempo e portate a compimento da una mente eccelsa, di qualunque natura essa sia. Ecco allora che arte e scienza hanno già due punti in comune.
Si dovrebbe poi considerare che l’arte stessa è stata a lungo utilizzata per rappresentare la natura e le meraviglie che vi si trovano. La studio della fauna e della flora hanno potuto usufruire della perizia di artisti in grado di rappresentarne i minimi dettagli. E che dire dell’architettura, dell’ingegneria, dell’anatomia? Tutte scienze che hanno potuto “illustrare” i propri progressi grazie alla maestria raggiunta nelle tecniche del disegno.
Leonardo, artista scienziato o scienziato artista?
Quando si pensa al connubio tra arte e scienza, il primo nome che viene alla mente è senz’altro quello di Leonardo da Vinci. Pittore, ingegnere, inventore, la sua personalità espressiva non ha conosciuto limiti. Ed è proprio per la vastità dei suoi interessi che viene ricordato come il primo vero “genio” nella storia dell’Occidente, elogiato tanto per la delicatezza e umanità dei suoi dipinti quanto per la mole di intuizioni “tecnologiche” e prototipi tuttora ritenuti dei veri capolavori di tecnica ingegneristica.
Basti pensare che nel 2001 un artista norvegese, Vebjorn Sand, ha costruito un ponte autostradale basato su un progetto – mai realizzato – che Leonardo aveva concepito per il Corno d’Oro a Istanbul. Cinquencento anni dopo il rifiuto del sultano Bayezid II.
Quando l’arte rappresenta la scienza
Il disegno è una forma artistica da sempre al servizio della scienza, non solo come supporto, ma anche come testimone dei suoi grandi progressi – o dei suoi fallimenti. Se abbiamo un’idea visiva di come la scienza in ogni campo – scienze naturali, chimica, fisica, medicina, astronomia, matematica, geometria – studiava e investigava, lo dobbiamo a molti dipinti di pregio, che hanno inteso rappresentare la scienza nel suo farsi.
In un celebre dipinto di Rembrandt, ad esempio, vediamo i progressi della medicina: La lezione di anatomia del dottor Tulp sui tendini e le loro funzioni. Non è certo un caso, però, se il medico tiene le grosse pinze proprio come il pittore usa il pennello: medicina e pittura sono due “arti” altrettanto tecniche e impegnative e Rembrandt le esalta entrambe allo stesso modo.
Stesso principio per un altro capolavoro, Filosofo tiene una lezione sul planetario di Joseph Wright of Derby. Nell’opera, la lezione è tenuta al lume di una candela, che intende simulare la luce del Sole, attribuendo al dipinto un’atmosfera molto particolare. Una modalità molto in voga, che il pittore testimonia e sfrutta al tempo stesso per ottenere forti effetti drammatici.
Arte, “scienza” accessoria
Il più delle volte l’arte è stata utilizzata per documentare i progressi scientifici, e ciò è avvenuto in maniera significativa nelle scienze naturali, soprattutto in botanica.
Ancora oggi, ai Kew Gardens, un complesso di serre e giardini a ovest di Londra, sono conservati i disegni di Marianne North, un’illustratrice che rappresentò nei suoi disegni la fauna dei numerosi paesi che ebbe la fortuna di visitare: Canada, Stati Uniti, Giamaica, Tenerife, Giappone, Borneo, Giava e Ceylon.
Lo stesso Darwin considerò i suoi disegni fondamentali per la propria teoria della selezione naturale. I disegni della North, infatti, rappresentano le piante tropicali in tutto il loro rigoglio, nei loro colori originali: un grande progresso rispetto alle foglie secche e sbiadite degli erbari, molto in voga tra i botanici dell’epoca.
Insomma, le strade dell’arte e della scienza si sviluppano in parallelo, si intersecano di continuo e si sovrappongono assai più spesso di quanto non s’immagini. Occorre continuare a sottolineare questo legame perché insieme possono aiutarci a esplorare, interpretare e comprendere il mondo che ci circonda, i suoi misteri e le sue bellezze.
Foto di geralt da Pixabay