Con l’invecchiamento della popolazione, le malattie neurodegenerative sono ormai sempre più presenti nella nostra vita quotidiana. Se, infatti, nel mondo occidentale la medicina è riuscita a sconfiggere molte patologie portando all’aspettativa di vita media più alta di sempre, altre malattie si sono affacciate all’orizzonte, come conseguenza di stili di vita sedentari, ricchi di proteine e condotti per davvero troppo a lungo.
La preoccupazione per la salute mentale e cognitiva è ormai una preoccupazione di tutti: c’è chi la combatte a tavola, con cibi sani e una dieta equilibrata; chi ricorre agli integratori e alle medicine alternative per ridurre l’ossidazione e combattere i radicali liberi; chi si butta sull’enigmistica per tenere il cervello sempre allenato.
Un approfondimento di Focus ha evidenziato che, in effetti, si tratta di rimedi che possono funzionare, a patto che vengano perseguiti con diligenza e il più a lungo possibile, e che siano praticati in concomitanza.
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Secondo uno studio pubblicato da New Scientist, infatti, il nostro cervello sarebbe in grado di produrre cellule nervose anche in età avanzata: non è mai troppo tardi – o troppo presto, come ironizza Focus – per iniziare a prendere le dovute precauzioni.
Ecco allora, cosa bisogna fare per scongiurare il declino cognitivo:
- Prendersi cura del proprio intestino: secondo alcuni studi ci sarebbe un legame tra gli squilibri del microbiota intestinale e le malattie neurodegenerative più note, come Parkinson e Alzheimer. Tante verdure e qualche fermento lattico possono aiutarci a tenere il nostro intestino in buona salute.
- Seguire una dieta equilibrata: bruciare zuccheri e grassi, come avviene in caso di digiuno, potrebbe favorire la creazione di nuove cellule cerebrali. Meglio allora stare attenti alle quantità e prediligere alimenti come frutta e verdura che sono ricchi di omega-3.
- Fare attività fisica: il movimento rallenta il declino cognitivo e favorisce la neurogenesi. Camminare, andare in bicicletta e in generale evitare le abitudini sedentarie, che sarebbero una delle cause alla base della malattia di Alzheimer.
- Coltivare le relazioni sociali: la solitudine, oltre a essere associata a un rischio di morte precoce, aumenta l’impatto di una serie di patologie che possono poi riflettersi sulla salute del cervello. Le relazioni sociali mantengono attive la capacità di pensare e tengono sotto controllo lo stress.
- Non smettere mai di imparare: l’apprendimento è molto stimolante a livello cognitivo. Gli hobby e le attività che comportano allenamento, esercizio, costanza e memoria sono fondamentali per la salute del cervello.
- Dormire bene e a sufficienza: ovvero per almeno 7 ore; un buon sonno ha effetti miracolosi su memoria, attenzione, capacità decisionali. Dormire poco altera i consumi energetici del cervello ostacolando la produzione di neurotrasmettitori.
- Cercare uno scopo: questa è forse la cosa più difficile da fare, soprattutto andando avanti con l’età, eppure può fare la differenza. Avere un hobby, coltivare i propri affetti e lavorare con passione possono essere la formula giusta.
Foto di hainguyenrp da Pixabay