Avete mai sentito parlare di una biblioteca mobile? Sono veicoli progettati per espandere la portata delle biblioteche tradizionali, attivando un trasporto libri in luoghi difficili o mal serviti.
Hanno rappresentato per oltre un secolo un importante strumento di diffusione della conoscenza, oltreché un supporto ai servizi bibliotecari e alla crescente necessità di libri. Hanno viaggiato in groppa ad asini, elefanti, muli e cammelli. Pensate che uno dei primi esemplari, trainato da cavalli, è datato 1857 e lo troviamo in Inghilterra, nella contea di Cumbria.
Certo oggi le cose sono molto cambiate. Il trasporto avviene su veicoli a motore, biciclette, barche e treni, e le biblioteche mobili sono diventate vere e proprie attrazioni per curiosi e appassionati. Ma l’intento, in fondo, resta lo stesso: confortare i lettori nel loro desiderio di apprendimento.
Nel 2015, in occasione del World Book Day a Buenos Aires, una nota azienda di bevande commissionò all’artista Raul Lemesoff, la creazione di un progetto educativo che contemplasse la presenza di libri all’interno di un Ford Falcon, mezzo militare del 1979. Nacque così “Weapon of Mass Instruction” – Arma di istruzione di massa – una delle più originali biblioteche mobili del mondo, con una capienza di 900 titoli. Lemesoff guidò per tutta Buenos Aires, spingendosi nelle zone più isolate della città, con l’obiettivo di donare ai ragazzi delle scuole quanti più libri possibili.
BiebBus, invece, di libri ne contiene circa settemila. Sosta nei pressi degli istituti primari e viaggia da scuola a scuola, raggiungendo i piccoli villaggi della regione di Zaan (Olanda del Nord), che non potrebbero finanziare una biblioteca a tempo pieno. Nella volontà dell’architetto Jord den Hollander, l’idea di progettare un rimorchio a due piani, un camion-container dotato di archivio al piano inferiore nonché di oblò, divani e una sala lettura con connessione a Internet.
E non parliamo solo di biblioteche che offrono libri cartacei. Al mondo esiste anche la Digital Bookmobile, un camper lungo quasi 13 metri dove imparare a prendere in prestito un eBook o un audiolibro, e dove i piccoli e i grandi lettori apprendono e interagiscono con i libri digitali presenti nella loro scuola o biblioteca locale, direttamente dall’interno della Digital Bookmobile. Pensate che dal 2008, anno di lancio dell’iniziativa, sono stati organizzati oltre 800 eventi, negli Stati Uniti e in Canada, con più di 200.000 visitatori.
Di biblioteche così, sparse nel mondo, ce ne sono migliaia, ma in Italia come siamo messi? C’è l’Ape di Antonio La Cava, un insegnante in pensione che – dopo 42 anni di insegnamento – ha deciso di trasferire ai bambini il suo amore per la lettura.
Nel 2003 ha acquistato la sua Ape e, modificandola, l’ha resa una biblioteca mobile che gira di paese in paese della Basilicata al motto di: “Ai libri dobbiamo mettere le ruote”.
Ogni settimana il Bibliomotocarro percorre centinaia di chilometri, per raggiungere i bambini che lo attendono come solo un bambino sa fare.
Dalla sua esperienza nel sistema scolastico, La Cava ha appreso che c’è un modo molto semplice per insegnare ai bambini ad amare i libri: “Il disinteresse per la lettura spesso inizia proprio nelle scuole, dove viene insegnata la tecnica, ma non l’amore per la lettura. Leggere dovrebbe essere un piacere, non un dovere”.
Sì, leggere deve essere un piacere; la lettura deve essere coltivata con amore; e solamente un insegnante innamorato dei libri poteva scrivere una favola così bella.