“Evviva la lettura! Comincia l’avventura” diceva una canzoncina dello Zecchino d’Oro di qualche anno fa: un’allegra storiella per insegnare ai bambini l’importanza e la bellezza di leggere. Paragonati ad ali e vele che fanno viaggiare nel tempo e nello spazio, i libri vengono qui cantati come “momenti di gioia e commozione”.
Chi legge sa che la lettura è soprattutto emozione. Sì, è anche intrattenimento, evasione, fantasia, cultura. Ci diverte, ci allontana dai problemi della nostra quotidianità, ci porta in altri paesi e in altri mondi, aumenta il nostro vocabolario, le nostre conoscenze. Ma prima di tutto ci insegna la comprensione e l’empatia: identificandoci con i personaggi proviamo pietà per loro e associamo ciò che accade nelle loro vite a eventi passati o possibili scenari futuri della nostra.
Alcuni studi hanno collegato la lettura, in particolare di romanzi, ad un aumento delle attività che testimoniano il nostro interesse per gli altri: il volontariato, le donazioni, il voto, la partecipazione attiva alla vita sociale e politica. Persino la diminuzione della violenza e della criminalità sarebbe collegata ad un aumento dei lettori e dei libri letti.
Lo psicologo cognitivo canadese Keith Oatley ha condotto ricerche sull’identificazione tra lettori e personaggi e ne ha tratto interessanti conclusioni. Ogni volta che apre un libro e va avanti nella storia, il lettore mette al primo posto gli obiettivi e i desideri del personaggio e si dimentica dei propri. Il suo cuore batte per il suo eroe e i suoi amori sfortunati, i pericoli continui, i torti subiti. Oatley è arrivato a definire la lettura di romanzi come un simulatore di volo della mente: leggendo romanzi si possono esercitare le proprie capacità sociali. Secondo le sue ricerche, alcuni meccanismi neurali che il nostro cervello usa per comprendere il senso della narrazione sono gli stessi che utilizziamo nella vita reale.
Se leggiamo che il nostro eroe “dà un calcio”, ci dice Oatley, l’area del nostro cervello associata al dare fisicamente un calcio viene attivata. Inoltre, per seguire la trama di un romanzo, è importante sapere cosa pensano i personaggi, quali sono le loro emozioni e i rapporti tra di loro: è necessaria cioè la capacità di attribuire ad essi tutta una serie di stati mentali – desideri, intenzioni, conoscenze, credenze, punti di vista – che sono diversi dai nostri. Si tratta di una capacità nota come “teoria della mente”, un elemento fondamentale nelle interazioni sociali.
Oatley ha sottoposto alcuni soggetti al cosiddetto “test degli occhi” nel quale guardando una serie di sguardi si devono indovinare le emozioni che esprimono, senza vedere il resto del viso. Bene, i soggetti che hanno letto molti romanzi hanno ottenuto un punteggio maggiore rispetto a chi ha letto più che altro saggistica o divulgazione.
Secondo un altro studio, i lettori di romanzi sviluppano una maggiore empatia e sono dunque più portati a comportarsi in maniera altruistica. Subito dopo aver letto una storia ed aver risposto ad una serie di domande che dimostravano il loro coinvolgimento nelle vicende dei protagonisti, i soggetti di questo studio, sollecitati dagli psicologi, hanno compiuto azioni altruiste in percentuale maggiore rispetto a soggetti non aveva manifestato alcun interesse per le vicende narrate.
Naturalmente potrebbe valere anche la regola contraria: ovvero che le persone con maggiore empatia, altruismo e abilità a livello sociale siano naturalmente più portate verso la lettura, ma fortunatamente per noi, nessuno ha finora tentato di disegnare studi in questa direzione.
Fino ad ora vale la regola: leggere romanzi migliora il nostro comportamento verso gli altri. Un’università della California ci ha creduto talmente da includere un corso di letteratura alla facoltà di medicina, nella convinzione che i libri rendano i medici migliori.
Lo stereotipo del topo di biblioteca, che vive lontano da tutto e da tutti, immerso in mondo tutto suo, è quindi superato: la scienza ha dimostrato che chi ama leggere non va deriso ma ammirato. E allora, cantiamo tutti insieme con il nostro topolino: Entrate in libreria perché vi piacerà!