Il 1° agosto scorso la trasmissione Voyager di Rai Due si è occupata nuovamente della scomparsa di Ettore Majorana, figura che ha contribuito a cambiare l’Italia, in particolare di quella fatta di ricerca, intuizione, scienza.
Roberto Giacobbo, conduttore di Voyager, ripercorre le vicende che hanno portato alla scomparsa di Majorana, anche grazie ad una intervista a Erasmo Recami, autore del libro Il Caso Majorana.
Molto si è parlato della sua scomparsa e delle ipotesi che lo danno morto o nascosto, e alla fine della puntata Giacobbo ascolta una storia che ha effettivamente sorpreso la redazione del programma.
Nel primo intervento l’autore e biografo di Majorana Erasmo Recami conferma che Enrico Fermi disse che se Ettore Majorana voleva scomparire, con la sua intelligenza aveva trovato il modo per non farsi mai scoprire: nessuno risolverà mai il caso.
Enrico Fermi paragonò più volte Ettore Majorana a geni del passato come Galileo e Newton. In una lettera di Fermi indirizzata a Mussolini, lo scienziato italiano dichiarò che in quel momento storico il maggior fisico teorico al mondo era proprio Ettore Majorana.
Un giorno del lontano 1938, Ettore Majorana avrebbe dovuto prendere un traghetto dalla Sicilia che lo avrebbe riportato a Napoli, ma da quel giorno di lui non si seppe più nulla. Il professor Recami ha passato molti anni a raccogliere testimonianze dei famigliari, nessuna delle quali indica l’esito del suicidio.
Si esclude fortemente, però, anche la pista Argentina, più volte accostata al fisico italiano. Dalle sue ricerche, il Professor Recami non può escludere invece l’esilio volontario di Ettore Majorana in un convento. Forse il genio Majorana aveva bisogno, per il proprio equilibrio, di vivere da solo, come aveva fatto nel 1933 a Lipsia.
Di prove della sua sopravvivenza non ce ne sono, continua Recami, affermando che il corpo di Majorana non è stato mai trovato ed più facile trovare il corpo di un morto che quello di un vivo.
Il 25 marzo del 1938 Ettore Majorana consegna nelle mani della sua allieva Gilda Senatore un pacco chiuso dicendo di tenerlo e che poi avrebbe spiegato. Un libro di appunti di Majorana che non assomigliano più a degli appunti di lezioni ma un vero e proprio libro di testo.
Per Gilda Senatori, Ettore Majorana è scomparso perché voleva “scomparire” dalla vita civile, lasciando dietro di sé tanti indizi, diversi e contrari, in modo da non poter essere più trovato.
Il mistero della scomparsa di Majorana continua e anche nella trasmissione di Rai Due le domande si moltiplicano. Majorana è scomparso perché era stanco? Perché la pressione attorno alla sua cultura e alle sue idee lo stava logorando o perché aveva fatto una scoperta talmente sorprendente da spaventarlo?
Majorana ha prodotto solamente 9 pubblicazioni, 9 lavori così importanti da non essere ancora stati capiti fino in fondo, impiegati molti anni prima che venissero capiti.
La trasmissione Voyager prosegue con l’intervista di Rolando Pellizza, che dice di aver incontrato Ettore Majorana in un convento nel 1958 e lo dimostra con alcuni scritti. Il conduttore invita i telespettatori a valutare la storia che verrà raccontata.
La scomparsa di Ettore Majorana resta dunque un mistero, una di quelle storie che affascinano e che coinvolgono tutti perché è uno dei pochi personaggi pubblici, se non l’unico, che è riuscito a sparire per sempre, senza lasciare traccia.