Grazie all’utilizzo del telescopio giapponese Subaru, situato alle Hawaii, un gruppo di scienziati internazionali ha – con molta probabilità – individuato un buco nero primordiale, ovvero un buco nero di piccole dimensioni formatosi durante l’inflazione seguita al Big Bang.
Ancora senza nome, questo oggetto grande più o meno quanto la Luna, sarebbe in transito tra noi e la galassia di Andromeda.
La sua presenza è stata in un certo senso “intuita”: i ricercatori hanno infatti osservato che la luce che proviene da Andromeda è deviata da un qualcosa che sembra avere le caratteristiche di un piccolo buco nero.
La scoperta è particolarmente importante perché si ritiene che, insieme ai piccoli buchi neri, l’espansione dell’Universo abbia portato anche alla formazione di bolle, che non si sono evolute come il resto dell’Universo, e all’interno delle quali potrebbero essersi creati altri universi.
Secondo questa teoria, dunque, esisterebbe numerosi universi, fatti come il nostro di stelle e pianeti, ma reciprocamente inaccessibili.
La scoperta ribadisce l’interesse per i buchi neri, gli oggetti più misteriosi del nostro Universo, la cui conoscenza potrebbe aiutarci a comprendere la natura della materia oscura e di conseguenza i suo effetti sulla materia, in particolare dal punto di vista gravitazionale.
Nell’attesa di saperne di più, anche le trame della teoria degli Universi si infittiscono: “E se anche noi fossimo un Universo dentro a un buco nero primordiale di un altro Big Bang, di un Universo ancora più grande?” si chiede FOCUS. Non ci resta che attendere la prossima scoperta.