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L’ossimoro irrisolto dell’olio di palma sostenibile

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È ancora l’ingrediente principale (ben il 22%) della crema spalmabile più famosa al mondo. È dannoso per la salute e per l’ambiente, ma tutti i tentativi di boicottaggio sembrano per il momento essere falliti. L’olio di palma è infatti stato demonizzato e sostituito in gran parte dei prodotti che lo contenevano, quasi la metà di quelli più comunemente venduti nei supermercati, ma resta ancora difficile da eliminare.

Per cominciare, non tutti sanno che è presente anche in molti cosmetici, dallo shampoo al rossetto, perché la norma che impone di menzionarlo esplicitamente si applica solo agli alimenti. E poi, purtroppo, dal punto di vista strettamente produttivo resta praticamente insostituibile: non contiene grassi trans e perciò permette di tenere basso il livello delle calorie; non ha sapore né odore; e la sua produzione costa poco.

Anche da un punto di vista della sostenibilità presenta i suoi vantaggi perché, ad esempio, ha bisogno di molta meno terra, acqua e pesticidi rispetto alla soia o alla colza. I danni che può fare all’ambiente sono però incalcolabili. Le foreste del Borneo sono state quasi completamente devastate per lasciare spazio allo coltivazioni di palma. Ciò significa scomparsa dell’habitat naturale di molti animali; gli oranghi sono ormai nella lista degli animali in via di estinzione.

La drastica riduzione delle foreste ha avuto inoltre un effetto immediato sui cambiamenti climatici e sull’inquinamento, ma anche l’ambiente più propriamente umano non sfugge ai danni di questo fenomeno alimentare.

Nella coltivazione della palma si ricorre infatti spesso al lavoro minorile, per non parlare dello squilibrio che si crea nelle comunità quando questa industria entra nelle loro vite. Oggi esiste un consorzio per “l’Olio di Palma Sostenibile”, un gruppo di produttori che si è dato delle norme: non convertire le foreste; rispettare gli ecosistemi, i lavoratori e le comunità locali; non convertire in piantagioni aree disboscate con incendi volontari.

Ma la coerenza è sempre un esercizio difficile e l’olio di palma non fa eccezioni. Oggi solo il 18% della produzione di olio palma è davvero sostenibile. La strada è ancora lunga.

Foto di Tafilah Yusof da Pixabay