Il 25 marzo di 84 anni fa il promettente fisico Ettore Majorana saliva su un piroscafo alla volta di Palermo. Ad amici e parenti lascia messaggi criptici, dai quali si intuisce un malessere interiore, un profondo stress e forse l’intenzione di suicidarsi. Dopo di che, l’oblio.
Le premesse per un buon giallo ci sono tutte, e in effetti la scomparsa di Ettore Majorana resta una vicenda avvolta nel mistero: la curiosità che la circonda non cenna a diminuire e il volume dei documenti raccolti a favore di questa o quella ipotesi è assai maggiore degli scritti scientifici che il fisico siciliano ci ha lasciato.
Che fine ha fatto Ettore Majorana?
Tra le ipotesi più accreditate c’è ovviamente quella del suicidio. Majorana sarebbe stato particolarmente provato dal suo lavoro di ricerca, forse avevo intuito le potenzialità terribili di qualche sue teoria. Ricordiamo che siamo alla vigilia della seconda guerra mondiale e che la fisica teorica, in particolare quella scuola di Via Panisperna di cui Majorana stesso faceva parte, era quasi esclusivamente impegnata in ricerca sull’atomo e sulla fissione nucleare. E cosa ne fu di quelle scoperte, purtroppo lo sappiamo bene.
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Tuttavia, proprio alcune lettere di Majorana sembrano lasciar intuire un ripensamento: “Il mare mi ha rifiutato,” scrive il 26 marzo, annunciando una seconda partenza ma anche, al tempo stesso, il suo ritiro dall’insegnamento all’Università di Napoli.
E se non fosse morto?
Molti indizi, oltre alle lettere, sembrano indicare che Majorana non si uccise, ma che abbia deciso di abbandonare la ricerca scientifica per ritirarsi a vita privata. Secondo Leonardo Sciascia, altro siciliano celebre, che alla scomparsa di Majorana dedicò un libro, stanco e provato dagli studi, Ettore diede ascolto al lato misantropo del suo carattere e si ritirò a vita monastica in un convento in Calabria.
Un’altra ipotesi lo vede rientrare in Germania per servire il regime tedesco: la sconfitta del Reich lo costrinse successivamente a emigrare in Argentina. Per i più romantici, vittima di un esaurimento, Majorana divenne un senza tetto, e in queste vesti sarebbe stato avvistato sia a Roma che proprio in Sicilia.
Non mancano, infine, teorie più complottiste che lo vedono vittima dei servizi segreti, eliminato perché in possesso di informazioni vitali per gli esiti della guerra, ma anche semplicemente affetto da esaurimento nervoso, o deceduto poco dopo la scomparsa per cause varie, che vanno dall’incidente alla malattia.
Le indagini di Erasmo Recami
Erasmo Recami, storico della scienza, e grande esperto della vicenda di Ettore Majorana, ha indagato molto la cosiddetta “pista argentina”, secondo la quale il fisico scomparso sarebbe stato avvistato più volte a Buenos Aires a partire dagli anni ’60. E in effetti le testimonianze sulla presenza di Majorana in Sud America (anche in Venezuela, ad esempio) sono numerose e convincenti, tanto da aver sollevato l’interesse della televisione e persino delle autorità.
Recami ha raccolto il frutto del suo certosino lavoro di ricostruzione in un volume, Il caso Majorana, a tutt’oggi l’opera più completa su questa vicenda.
Ettore Majorana scienziato
Sebbene noto al grande pubblico solo per la misteriosa vicenda che lo riguarda, Ettore Majorana è stato uno scienziato straordinario che ha lasciato il segno nella fisica del suo tempo e che – a detta dei colleghi che lo hanno conosciuto e dei fisici che ne hanno potuto leggere le opere – era destinato a grandi cose.
Tra i suoi contributi si annoverano ricerche sulle forze nucleari e alcune equazioni, tra cui quella detta equazione di Majorana.
Anche i fermioni da lui solo teorizzati sono stati confermati da studi recenti. Tuttavia il suo carattere schivo e la sua reticenza a pubblicare (una decina di articoli in tutto) ne hanno fatto un personaggio vissuti in sordina. Sono stati forse questi tratti del suo carattere, oppure un eccessiva sensibilità alle vicende del suo tempo, a travagliarlo e a spingerlo ad abbandonare tutto. Forse, chissà… il mistero continua.