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Matrimonio, benefici ed effetti collaterali

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Non ci vuole un genio per arrivare a dire che la vita di coppia, da sempre oggetto di analisi e discussioni da diversi punti di vista, ha i suoi pro e contro.

Stare in coppia significa fare compromessi, dare spiegazioni, dedicare a qualcun altro il tempo, a volte esiguo, che si vorrebbe tutto per sé. Di contro, dividere la propria vita con un’altra persona significa avere sempre una spalla su cui piangere, qualcuno con cui condividere i propri successi, un aiuto concreto nelle decisioni da prendere o nelle faccende da sbrigare.

I fan del matrimonio e della coppia sanno quanto possa rappresentare anche un momento di grande crescita, mentre i lupi solitari la soffrono come un ostacolo che può tarpare le ali anche ai più volonterosi.

Eppure oggi la vita a due ha guadagnato un inatteso beneficio: studi di neurologia e psichiatria hanno infatti evidenziato che chi vive in coppia molto a lungo ha meno rischi di andare incontro a un declino cognitivo.

Lo studio ha messo in relazione lo stato cognitivo e quello civile di diverse centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo, rilevando che chi resta single o vive per gran parte della vita da solo ha molte più probabilità di sviluppare una forma di demenza rispetto a chi vive in coppia.

La ricerca, svolta da un’università londinese, ha individuato la ragione principale di ciò nella maggiore socialità delle coppie rispetto a chi è solo, ma anche un tenore di vita più elevato, e uno stato di salute conseguentemente migliore, contribuiscono a questo dato. Chi vive da solo, invece, presenta più verosimilmente aspetti caratteriali che possono essere collegati allo sviluppo di demenza.

Fuori dal coro, i divorziati, che non sono a maggior rischio, mentre chi resta vedovo è sottoposto a un tipo di stress che può influire sulla funzione cognitiva, senza contare la solitudine, che secondo alcuni studi aumenta la risposta infiammatoria e riduce quella immunitaria.

Insomma, può il matrimonio diventare l’elisir di lunga vita che stiamo tanto cercando? Chissà. Nel frattempo, continuiamo a godercelo come fonte inesauribile e rinnovabile di umorismo e risate: un toccasana per lo spirito oltre che per il cervello.

Foto di nihan güzel daştan da Pixabay