In questi tempi così eccezionali, un altro evento raro – dopo la Luna blu – ha destato lo stupore di tutti: la formazione di brina sulla superficie del deserto del Sahara.
Questo deserto africano, il deserto per antonomasia, il più vasto del mondo tra quelli caldi, ha visto a metà gennaio il ripetersi di un fenomeno che avviene in media ogni 10 anni. Fortunatamente un fotografo locale, Karim Bouchetata, lo ha potuto immortalare in immagini suggestive, pubblicate da Focus.
Deserto, va ricordato, è un termine che non deve necessariamente richiamare alla mente l’idea di caldo estremo. Esistono sul nostro pianeta deserti molto freddi, come il deserto del Gobi o quello della Patagonia, e gli stessi deserti caldi sono caratterizzati da forti escursioni termiche. Peraltro, nello stesso Sahara, ha nevicato più volte.
La formazione della brina, però – dovuta al congelamento del vapore acqueo su una superfice fredda – è davvero una chicca: le immagini del ghiaccio sulle dune, scintillanti sotto i raggi del sole, sono uno spettacolo davvero ineguagliabile.
Qualcuno lo ha definito il momento meteorologico più bello di questo inverno, e la sua eccezionalità sta certamente nel contrasto che offre, un po’ come la neve rossastra che cade quando sabbia e polveri giunte dall’Africa restano intrappolate con le particelle d’acqua dell’atmosfera.
Nell’attesa di sapere se anche questo fenomeno è dovuto al riscaldamento globale, allo sfruttamento del territorio, allo squilibrio dell’ecosistema, godiamoci la suggestiva bellezza di immagini che rivedremo forse, nel 2030.
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