“Lo hai letto questo? Deve essere bello, me lo presti?” Sarà capitato a tutti di ricevere una richiesta simile.
Nei pochi secondi che separano la domanda dalla risposta, mi scorre davanti tutta la vita del libro. Il momento in cui l’ho sfogliato per la prima volta, le pagine lette in coda alla cassa con il sorriso di chi non vede l’ora di iniziarlo a leggere, quella felicità impaziente di chi vuole portarselo subito a casa.
“Lo posso prendere?” Ho due alternative: o perdo un’amicizia o cedo alla buona educazione. La risposta di solito è: “Sì, puoi prenderlo, ma trattalo bene”. E allora mi sento molto spesso dire: “In fondo è solo un libro!”. Ecco che, giunti a questo punto, potrei inimicarmi l’umanità intera.
Prestare un libro non è cosa semplice. La copertina, le pagine, tutte quelle parole e l’odore della carta. Sono geloso. Quando dopo un bel po’ (ma quanto impiegate a leggere un libro, dico io!), me lo restituiscono, questo sa sempre di sugo e polpette. Non è possibile! La carta, si sa, assorbe tutti gli odori immaginabili, e quel sentore buonissimo di una volta svanisce irrimediabilmente.
L’ultimo libro che ho prestato è tornato in condizioni pietose, tanto che ho deciso di regalarlo a chi me lo aveva restituito: la copertina sciupata, le pagine ondulate e quell’odiosa pieghetta triangolare per tenere il segno. Una piega ogni tre pagine! Ma come fai a leggere tre pagine alla volta? E poi lei, una bella macchia marroncina a coprire due righe intere. Ora, voglio dire, non mi sento un maniaco, ma semplicemente uno che custodisce le cose degli altri come fossero le proprie, anzi meglio.
Dopo questa esperienza, ho provveduto a introdurre un piccolo catalogo nei libri che cedo in prestito. Si tratta di semplici regole di istruzione da seguire alla lettera, pena l’esclusione illimitata dalla mia cerchia di debitori:
- Non mangiare o bere accanto a Lui. Trattieni gli istinti famelici e impegnati solamente ad assaporare le pagine del MIO libro.
- Non toccarlo con le mani sporche o bagnate. Se hai appena sistemato il giardino o annaffiato il tuo bellissimo roseto, fatti una doccia, asciugati bene e poi rilassati leggendo il MIO libro.
- Non lasciarlo sotto al sole. Mettilo sotto l’ombrellone, grazie.
- Non piegare il bordo delle pagine. Il MIO libro non ama essere torturato. Puoi prendere un segnalibro o appuntare il numero della pagina. Ovviamente scordati di segnartele sul retro della copertina.
- Accertati che la superficie sia asciutta. Non posare il MIO libro sul tavolo prima di esserne sicuro. La carta soffre molto l’umidità.
- Non piegarlo in due. Si legge molto meglio tenendolo correttamente.
- Restituiscilo sempre. È molto legato alla libreria che lo ha cresciuto e soffre della mia mancanza, come io della sua. Riportamelo presto.
- Abbine cura e amalo, quasi fosse il tuo. Peccato però per te, che è MIO.
Qui puoi scaricare e stampare l’elenco del perfetto Lettore…e resteremo per sempre amici! Potrai inserirlo nel prossimo libro che presterai…se proprio devi!