Chi sono i Blogger di libri?

Operatori di mercato o autentici lettori? Chi sono veramente i blogger di libri?

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Figure mitologiche, con il manto velato da un certo pregiudizio. I blogger di libri sono costantemente sotto l’occhio del ciclone. Certo, in alcuni casi, non sono critici letterari e nemmeno giornalisti, e se ne stanno lì a monopolizzare la rete, sospettosamente proliferi e mai stanchi. Ma saranno affidabili? Vi sveliamo un segreto. I blogger leggono veramente, e lottano anche.

Contro una serie di malintesi e di atteggiamenti avversi o di scarso apprezzamento, che spesso circondano la pratica, ormai consolidata, delle recensioni online. Nel clima elitario e generalizzato di sfiducia in cui talvolta si trovano a operare, i blogger di libri sono in realtà autentici lettori per passione. Non semplici revisori, affaristi o adulatori. Potrebbero addirittura essere i più qualificati a pubblicare raccomandazioni e a fornire utili consigli, includendo magari una lista di libri da evitare.

Eccovi dunque qualche suggerimento per riconoscere un vero blogger di libri:

Considerata la mole di recensioni, spesso tendiamo a dare per scontata la figura del blogger.

Ebbene, cerchiamo di non farlo. Ricordiamoci che le recensioni e le valutazioni che troviamo su Amazon o su Goodreads, nonché i contenuti presenti su Twitter, Instagram e Facebook –  e che guidano le nostre scelte – sono il frutto di un’accurata lettura del blogger, un attento giro di ricognizione, quasi sempre in anticipo rispetto alla pubblicazione.

I book blogger sono avidi lettori e sono molto più appassionati dei cosiddetti professionisti del settore.

I blogger tendono a essere estremamente concentrati e si specializzano con rapidità. Sono selettivi e scrupolosi, nella misura in cui hanno studiato i generi con dedizione e si sentono più che qualificati a esprimere la loro opinione. Se è oro, lo sanno riconoscere. Statene certi.

Non percepiscono alcuna retribuzione. Lo fanno soprattutto perché amano confrontarsi e discutere di libri con chi nutre il loro stesso interesse.

Eccoci al nodo della questione. I blogger non sono pagati per leggere e recensire libri e nemmeno per promuoverli. Li ricevono gratuitamente e vengono spesso invitati a partecipare a manifestazioni ed eventi. Ed è a questo punto che rischiano di sforare il budget personale, ben al di sopra delle reali possibilità. Siamo onesti. Spesso tutto questo costa al blogger molto di più di quanto non avrebbe speso comprando il libro nel modo tradizionale. Ci sono oneri di viaggio, cibo, talvolta alloggio. E in cambio di cosa poi? Tuttavia, se sei un vero amante dei libri, il denaro non conta e non c’è verso che tu possa dare un prezzo al tempo trascorso in compagnia di qualche spirito affine, che magari un giorno ti sarà pure amico.

Ci restituiscono elaborati genuini e imparziali.

A differenza di molti professionisti, non hanno un ordine del giorno o un’agenda, né un programma da rispettare. Come precedentemente affermato, non vi è alcun guadagno finanziario, nessun obbligo di fedeltà a una casa editrice e i giudizi sono spesso eterogenei. Un blogger non è lì per promuovere il proprio lavoro, non ti deve una recensione, anche se gli mandi il libro. E poi – valutata la quantità di non richiesto – non ha tempo di leggere tutto quello che arriva.

Fanno un lavoro fantastico e non retribuito per promuovere i libri e la lettura.

I blogger di libri si adoperano per amore. E l’amore (virale) va condiviso. È in questa direzione che agisce il meccanismo di promozione, in difesa del pluralismo e senza nessuna strategia di marketing.

Essi sostengono l’alfabetizzazione e la diversità, sanno quello che fanno e conoscono il loro mestiere.

Se gli autori traggono beneficio da questa tendenza, perché la comunità dei lettori non dovrebbe adeguarsi?

Valorizzali! E tieni conto che spesso avrete opinioni discordanti.

I blogger infatti, non rappresentano una categoria uniforme di individui. Molti di loro sanno essere davvero divertenti e lavorano tutti esprimendo il proprio stile e secondo le proprie inclinazioni. Scegli di seguire quello più adatto a te, senza tralasciare l’immenso valore che uno scambio pacifico di idee porta sempre con sé.