Avrebbe compiuto 100 anni il prossimo 12 giugno, la nostra Margherita Hack. “Nostra” perché abbiamo avuto l’onore e il privilegio di averla come madrina della nostra serie I DIALOGHI. Una vita tra le stelle è stato infatti il primo titolo di questa collana: eravamo agli inizi, avevamo pubblicato pochi titoli di autori di nicchia, ma lei, già una delle più note divulgatrici italiane, ci ha dato subito fiducia. Grazie a lei sono poi seguiti a ruota altri autori di altrettanto spessore, persino qualche Premio Nobel.
Di Margherita Hack abbiamo dunque un ricordo a dir poco eccezionale, come scienziata e come donna. Sicura, energica, ironica, con la risposta sempre pronta, anche con chi pretendeva di trattarla con la condiscendenza che si riserva a chi è avanti con l’età.
Una donna da record
Margherita Hack era, invece, tutt’altro: una donna da record, e non solo nell’atletica leggera, che aveva praticato con successo da bambina. È stata la prima donna a dirigere un osservatorio, quello di Trieste, dove ha voluto e ottenuto un Istituto di Astronomia, poi divenuto un Dipartimento. Ha lavorato con molti grandi nomi dell’astrofisica internazionale: a Parigi, a Utrecht, a Berkeley.
I suoi studi sulle Cefeidi, iniziati ai tempi della tesi, hanno permesso di misurare la distanza delle galassie con un’accuratezza che prima non era stata possibile. Le sue ricerche sulla spettroscopia sono divenute un punto di riferimento per gli studi successivi. E poi gli ultravioletti, le stelle quasar, le radiazioni fossili, le atmosfere stellari: tutto la intrigava nel tentativo di comprendere il nostro universo.
Ciò nonostante, Margherita Hack era ben consapevole dei limiti della scienza: “La scienza non riesce a dare una risposta totale.” E ancora: “La scienza ci dice il come, ma non il perché. Sappiamo come è fatto e cos’è avvenuto durante il Big Bang, […] ma non possiamo sapere perché c’è la materia […]. Per la scienza questi sono dati di fatto, ma non ci sono spiegazioni.”
La vocazione per la divulgazione e le battaglie
Per chi non capisce molto di fisica e di astronomia, Margherita Hack era quella signora un po’ dimessa e sempre sorridente che sapeva tutto sulle stelle e lo raccontava con una tale semplicità da farlo sembrare ordinario.
La capacità di Margherita Hack di trasmettere e divulgare la scienza al grande pubblico era, invece, straordinaria e le è valsa numerosi riconoscimenti, dall’Accademia dei Lincei alla Presidenza del consiglio.
Soprattutto, nei libri tanto quanto nei programmi televisivi, nelle interviste così come negli spettacoli – sì, per promuovere la scienza ha calcato le scene dei teatri di tutt’Italia – si percepiva il divertimento di interrogarsi, di rispondere, di scoprire: insomma, di fare scienza e di condividerla.
La sua naturale capacità di stare con gli altri e la sua indole scherzosa hanno fatto il resto, portandola a essere la scienziata per antonomasia, quella che tutti conoscono, anche i bambini, ai quali ha dedicato numerosi libri e persino dei cartoni.
Soprattutto, Margherita Hack era una donna ferma nelle proprie convinzioni, che difendeva con foga e schiettezza. Senza alzare la voce, sapeva esporre le proprie ragionate motivazioni, senza temere di schierarsi e senza usare mezzi termini ma sempre rispettando le opinioni altrui.
L’ateismo, l’etica, la coscienza, i diritti civili, l’eutanasia, gli animali: Margherita Hack ha sposato nella sua vita molte battaglie, rilasciando dichiarazioni posate e pensate, seppur scomode, criticando tanto la religione quanto la politica.
Eventi in tutta Italia
A 100 anni dalla nascita, la figura di Margherita Hack verrà celebrata in tutto il Paese, a partire da Trieste dove la fondazione a lei intitolata ha presentato una serie di eventi, iniziati con la presentazione del progetto del fondo librario composto dagli oltre 18.000 volumi che l’astrofisica ha lasciato in eredità.
Sempre a Trieste sono inoltre previsti uno spettacolo teatrale, “Galileo’s Journey”, in scena al Teatro Rossetti; un Premio, il “100% Hack Award” per scienziate, ricercatrici e imprenditrici che si sono distinte per il valore della loro attività e per l’attività di divulgazione scientifica; e infine uno spettacolo destinato alle scuole, “La scienza in valigia”, nato da un progetto della stessa Hack per la divulgazione scientifica tra gli studenti. Tante anche le “cene tra le stelle”, con chef del calibro di Carlo Cracco e Massimo Bottura.
Tra le stelle: è lì che Margherita Hack amava stare ed è lì che ci piace pensare sia tornata: “Siamo fatti della materia degli astri,” diceva, parafrasando un celebre verso de La Tempesta. E quando, lo scorso febbraio, due astrofili fiorentini hanno scoperto una nuova stella variabile, l’hanno chiamata come lei. Una stella variabile come le sue amate Cefeidi, variabile e imprevedibile come lei.
Buon compleanno, signora della stelle, ovunque tu sia.