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Non solo stelle, Margherita Hack racconta i suoi amici animali

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In pochi conoscono il grande amore che Margherita Hack, di cui si celebra in questi giorni il centenario della nascita, nutriva per tutti gli animali in generale, e per i cani e i gatti in particolare. Un amore così forte che quando le abbiamo chiesto di fare con noi un altro libro – dopo il successo de Una vita tra le stelle, nella nostra serie I DIALOGHI, – ci aveva immediatamente proposto un volume in cui raccontare le sue avventure con i suoi amici a quattro zampe.

Insieme all’amica Bianca Pauluzzi, che al suo fianco aveva combattuto molte battaglie a favore degli animali, dalla lotta al randagismo fino a quelle contro la vivisezione, la caccia, i macelli e le pellicce, si era messa subito al lavoro con l’entusiasmo di chi ha finalmente la possibilità di parlare di ciò che gli sta a cuore.

Il mio zoo sotto le stelle

È nato così Il mio zoo sotto le stelle, un libro molto particolare, in cui Margherita Hack aveva voluto raccogliere i ricordi che la legavano per sempre, nel passato e nel presente, ai suoi amici animali, molti dei quali vivevano ancora nella sua casa, tra pile di libri e bozze di articoli.

Il mio Zoo sotto le stelle

Lei stessa ci aveva chiesto di inserire nel volume un inserto in cui mostrare le immagini di tutti i suoi animali: la più cara, certamente, quella che la ritrae in compagnia dell’adorato marito Aldo e la gatta Checca, una gattina nera trovata in strada e che ha vissuto con lei per oltre 18 anni.

Quegli animali, nelle sue storie, Margherita Hack li ricorda tutti: dal cane pastore Leo, amico inseparabile negli anni dell’infanzia, alla gatta Ciompa, la prima di una lunga serie di felini che popoleranno la sua casa, il suo ufficio e persino l’Osservatorio di Trieste.

Non solo cani e gatti, però: c’è anche il pappagallo Bob, arrivato non si sa come direttamente dalla Guinea. E poi una tartaruga, anzi un tartarugo… Margherita Hack gli animali li amava tutti. “Quando vedo un animale,” diceva, “quando vedo il suo comportamento, soprattutto dal punto di vista affettivo e istintivo, mi riconosco. Son tanto simili a noi.

Non solo storie

Nel volume, però, Margherita Hack non si era limitata a raccontare le “sue” storie di animali. Con l’impegno che ha sempre contraddistinto il suo lavoro e le sue ricerche, aveva voluto che il libro rappresentasse un’occasione per divulgare ancora una volta un messaggio in favore degli animali, per il rispetto di tutte le specie che sempre ha cercato di diffondere e promuovere.

Allora, nonostante il suo dichiarato ateismo, aveva voluto aprire il libro con Il cantico delle creature di San Francesco e lo aveva concluso con la Dichiarazione universale dei diritti dell’animale dell’UNESCO: dal sacro al profano, sempre in difesa dei suoi adorati animali.

Aveva anche scelto con noi una serie di aforismi, poesie, pensieri di “grandi” della letteratura e della filosofia, da Pitagora a Leonardo da Vinci, da Goethe a Tolstoj, da George Bernard Shaw a Mark Twain, passando per Kant e Nietzsche. Un messaggio globale – sempre profondo, a volte ironico ma anche etico – che celebrava la bellezza di tutte le creature.

Siamo animali come tutti gli altri,” ci ha detto, “siamo più forti perché abbiamo un cervello più sviluppato […] ma proprio per questo […] dovremmo sentire il dovere di rispettare tutte queste creature così simili a noi e che hanno bisogno della nostra fratellanza.” Parola di Margherita Hack.

Foto di Pexels da Pixabay