Questo volume (sottotitolato Spazio-tempo, buchi neri, big bang) è una ristampa di un’edizione del 1998 di scritti del grande fisico inglese Dennis Sciama (1926-1999). Va quindi tenuto presente che i saggi riportati risentono degli anni trascorsi dalla loro stesura (qualcosa risale agli Anni 70), e per questo non possono contenere le ultime novità sui terni svolti.
La lunga introduzione ha un carattere autobiografico: Sciama parla del suo approccio con la scienza e racconta di come approdò (nel 1985) alla SISSA di Trieste, “dove il sostegno finanziario… era molto buono.” Mentre a Oxford le borse di studio “cominciavano a diventare veramente difficili da ottenere.”
Questa ci sembra fantascienza: un eminente scienziato inglese (fu professore anche di Stephen Hawking) viene in Italia perché qui trova più fondi per la ricerca che non nel suo Paese! Sciama insegnò astrofisica a Trieste fino alla data della sua scomparsa.
All’introduzione segue una biografia del grande fisico britannico Paul Dirac (1902-1984), nella quale – grazie anche ad aneddoti originali – il suo allievo Sciama descrive l’insolita personalità del carismatico professore. Il capitolo seguente ci parla del Big Bang e della teoria rivale dello Stato Stazionario, della quale Sciama ammira l’eleganza. Più attuale è l’argomento seguente, sui neutrini e sulla materia oscura, anche se la visione è ferma alle conoscenze degli Anni 90.
È più intrigante il capitolo che pone l’interrogativo sull’esistenza di uno o più universi: è notevole l’apertura mentale di Sciama, che già negli Anni 90 riteneva sostenibile l’ipotesi di un Multiverso. Breve, ma divertente, il capitolo seguente, che ci parla di “Scienza e idee stravaganti”. Nell’ultimo capitolo,”La fisica e l’astronomia dei buchi neri“, Sciama espone in modo molto chiaro questo argomento, che esercita un forte richiamo presso il grande pubblico.
Il libro termina con un glossario e una breve descrizione di personaggi coinvolti dalle tematiche esposte nell’opera. Spiace constatare come tra i 25 scienziati ricordati figuri solo un italiano (Pontecorvo) e non un Fermi o un Majorana. Il destinatario ideale di questo volumetto, di lettura chiara e diretta, non è tanto colui che desidera aggiornarsi nel settore della cosmologia, quanto chi ha piacere di conoscere le ipotesi e le teorie che tenevano banco dagli Anni 70 ai 90. Ciò nonostante, pensiamo che il titolo, e ancor più il sottotitolo, risultino particolarmente accattivanti per chiunque e per questo non abbiamo dubbi che Questo bizzarro Universo riscuoterà un lusinghiero successo di vendite.
Walter Ferreri
(Orione N°228)