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Il maggiordomo, quando lo stereotipo funziona

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Solitamente è l’assassino. Più spesso è un personaggio affidabile e misterioso, che nascosto dietro un impeccabile divisa facilita la vita a molti protagonisti del cinema e della letteratura. Dotato di spirito brillante e di una lunga esperienza nei campi più disparati, è sempre e comunque un risolutore.

È il maggiordomo, intramontabile stereotipo di romanzi gialli e film in costume, il cui fascino non sembra mai scemare e le cui caratteristiche, così scontate, non vengono mai a noia.

Tra i dieci maggiordomi più celebri di sempre, si potrebbe iniziare da Carson, il fedele e tradizionale maggiordomo di Downton Abbey, che ha l’indiscusso merito di aver rinverdito il mito, seppur mai tramontato. Nato direttamente per il piccolo schermo, somiglia molto allo Stevens, creato dalla penna di Kazuo Ishiguro, altrettanto stereotipato, e così assorbito dalla routine delle futili faccende domestiche da non accorgersi che sotto i suoi occhi si sta facendo la Storia.

Di tutt’altra pasta è il maggiordomo creato dalla penna di P.G. Wodehouse: il mitico e insuperabile Jeeves, impassibile ma ingegnoso, che riesce sempre a togliere dai guai un padrone la cui unica abilità sembra quella di sapersi cacciare in situazioni improbabili e rocambolesche.

Efficiente e tecnologico, Alfred, il maggiordomo di Batman, c’è solo quando serve, mentre Lurch si aggira poco efficiente e poco loquace nella tetra magione della famiglia Addams.
In questa carrellata non possono mancare l’aristocratico e disinvolto Higgings di Magnum PI, l’avventuroso e intraprendente Passpartout che fa il Giro del mondo in 80 giorni, l’avido e infingardo Edgar che rapisce Gli Aristogatti.

Per finire il signor French, un po’ balia un po’ tuttofare, di Tre nipoti e un maggiordomo, la prima di una lunga serie di sit-com che avrebbero annoverato il maggiordomo tra i protagonisti.

Infine, una menzione a parte per lo stereotipo per eccellenza: il maggiordomo dei romanzi di Agatha Christie. In panciotto, pantaloni a righe e cravatta nera, può essere colpevole, complice o innocente, ma per contratto non si sconvolge mai, nemmeno se trova un cadavere in biblioteca.