È stato assegnato a Giorgio Parisi, fisico teorico in forze all’Università La Sapienza di Roma, il prestigioso Premio Wolf per la fisica di quest’anno. Parisi lo ha ricevuto – si legge nella motivazione – “per le sue scoperte pionieristiche nella teoria quantistica dei campi, in meccanica statistica e nei sistemi complessi”. Ricercatore all’Istituto Nazionale di Fisica Teorica, Presidente dell’Accademia dei Lincei, membro della National Academy of Sciences statunitense, Parisi si è detto “contento ed onorato”, sebbene sia avvezzo ai riconoscimenti internazionali (Medaglia Boltzmann nel 1992, Medaglia Max Planck nel 2011).
Soprattutto, ha voluto ringraziare i numerosi collaboratori con cui ha lavorato nel corso della sua lunga carriera: “… ci siamo divertiti nel cercare di svelare quelli che una volta si chiamavano i misteri della natura”.
Era dal 1979 che il Premio non veniva assegnato a un fisico italiano per ricerche svolte nel nostro paese, per la precisione a Giuseppe Occhialini, all’epoca all’Università degli Studi di Milano.
Parisi è stato premiato per la creatività e il forte impatto delle sue ricerche in diverse aree della fisica: nella motivazione la Fondazione Wolf ha voluto ricordare il suo lavoro sulla struttura della materia, le ricerche sugli spin glass e i suoi studi innovativi sulle fasi di transizione. “È un premio che copre tutte le cose di cui mi sono occupato in maniera molto variegata,” ha dichiarato.
Il Premio Wolf è stato istituito dall’omonima fondazione in riconoscimento delle conquiste di scienziati e artisti di tutto il mondo nell’interesse dell’umanità. Il Premio si distingue infatti per la presenza di categorie quali l’agricoltura, l’architettura, l’arte e la musica. Categoria, quest’ultima, che può vantare, tra i suoi vincitori, Riccardo Muti e Claudio Abbado.
Siamo lieti ed orgogliosi di annoverare Giorgio Parisi tra gli autori della collana I DIALOGHI, in compagnia di scienziati e accademici che lo hanno preceduto e che hanno voluto raccontarci le loro avventure nella scienza e nella ricerca: Carl Djerassi, Freeman Dyson, Martin L. Perl, Benoit Mandelbrot, Anthony J. Leggett, Richard N. Zare, Stephen Smale e Jakob D. Bekenstein.
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