La formula dell’intervista ad un illustre protagonista della scienza contemporanea, proposta dalla collana ”I dialoghi” dell’ editore Di Renzo in questo libro permette di delineare la figura di Jacob D. Bekenstein. Fisico, ebreo, nativo di Città del Messico (1947), attualmente impegnato nell’insegnamento presso il Racah Institute of Physics della Hebrew University di Gerusalemme, si trasferì negli Stati Uniti all’età di quindici anni dove compirà l’intero corso di studi; ha dedicato buona parte della sua attività allo studio di problemi di astrofisica e cosmologia, legando il proprio nome ai notevoli risultati ottenuti nella determinazione delle proprietà dei buchi neri e del campo gravitazionale.
Questo libro, in cui Bekenstein si propone in veste di affascinante affabulatore, offre un ritratto fedele dello sviluppo avvenuto nei principali campi della fisica teorica, a partire dalla fine degli anni sessanta fino ai giorni nostri. In questa “quinta” d’eccezione si svolgono, infatti, le vicende personali e scientifiche dell’autore e dei suoi “straordinari colleghi”.
La sua attività di ricercatore fu orientata inizialmente ad approfondire la teoria della meccanica quantistica: la sua tesi di laurea era mirata alla determinazione dei termini di ordine superiore presenti nell’effetto Stark ; rivolgendosi quindi, durante lo svolgimento del PhD, allo studio della teoria gravitazionale. Curiosa la notazione dell’autore che ricorda come tale decisione, sia stata determinata, come spesso accade nella vita, da elementi apparentemente fortuiti:
Ho ancora una lettera scritta da Victor Weisskopf che comunicava l’accettazione della mia domanda (per l’iscrizione ad un PhD) al Dipartimento di Fisica del MIT – dipartimento del quale egli era direttore. Ma alla fine mi decisi per l’università di Princeton. Per una ragione di mera praticità: Princeton era molto vicino a Brooklyn, dove viveva la mia famiglia..
In realtà dietro a tale scelta, come Bekenstein conferma indirettamente nel capitolo “Consigli e note divertenti”, dedicato ai suggerimenti per i giovani che desiderano intraprendere una carriera scientifica, in lui era ben viva l’esigenza di trovare un campo di ricerca in cui fossero ampie le opportunità di giungere a nuovi sviluppi teorici.
Questa propensione è ancora più evidente nelle parole dell’autore:
Ero letteralmente affascinato dall’idea di metter in dubbio un “fatto” scientifico accertato per cercare delle alternative. Per alcuni versi la mia stessa carriera scientifica ha sempre fatto riferimento a simili iniziative: partendo da regole accettate cercavo l’eccezione.
Negli anni settanta avviene il suo incontro con Wheeler, che per primo gli propose di avviare una attività di studio sulla gravitazione ed in particolare sulla fisica dei buchi neri. Sebbene oggi questo sia un argomento assai popolare, in quegli anni, pochissimi sapevano di cosa realmente si trattasse. Le proprietà fisiche di questi corpi erano del tutto sconosciute e a molti apparivano più come soluzioni di particolari equazioni matematiche gravitazionali che come reali oggetti astronomici.
Il contributo di Bekenstein alla identificazione di tali proprietà è stato senza dubbio notevole. In linea con quanto ipotizzato da Wheeler ha fornito, infatti, un contributo determinante alla dimostrazione che un buco nero in equilibrio è descritto esclusivamente da tre parametri: massa, carica elettrica, momento angolare. Ma ancora più rilevante è stato senza dubbio l’aver riconosciuto la validità dei principi della termodinamica anche per i buchi neri.
Rammentando gli anni che videro l’elaborazione di queste teorie, vengono presentati riferimenti precisi in merito alla controversia scientifica che in più occasioni trovò in contrapposizione l’autore ad Hawking, anche se poi entrambi furono legati congiuntamente alla individuazione della Bekenstein-Hawking Formula che definisce l’entropia di un buco nero.
L’esperienza scientifica ed umana di Bekenstein è in grado di fornire preziose indicazioni a tutti coloro che desiderano intraprendere una carriera scientifica o che nutrono interesse per il sapere nella sua accezione più generale. Cercate dunque di non privare la vostra biblioteca di questo libro.