Chi erano il Padreterno, il Papa, il Cardinale Vicario, il Basilisco, il Grande Inquisitore e il Cucciolo? Potrebbero essere i personaggi di una favola, ma in verità sono, nell’ordine Corbino, Fermi, Rasetti, Segrè, Majorana e Pontecorvo. Ossia i ragazzi di via Panisperna al completo, fatta eccezione per Amaldi che di soprannomi non ne ha mai voluto sapere. E accanto a loro la Sora Cesarina, che altri non era se non la donna delle pulizie del Regio Istituto di Fisica di Roma.
Nomi e nomignoli che ci introducono nell’atmosfera umana, tipicamente italiana, che ha visto maturare una delle più grandi scoperte della fisica moderna: il primo esperimento, sebbene inconsapevole e allora incompreso, di scissione nucleare. Nessuna traccia di laboratori asettici e strumenti tecnologicamente perfetti: la svolta che portò, più tardi, alla scoperta della bomba atomica, si realizzò in una vasca di pesci rossi.
Perché proprio nella fontana? Si domanda il protagonista del libro – un fisico con spirito di novello Sherlock Holmes scientifico. Analizzando i resoconti dei “ragazzi” emerge il mistero: la versione dei fatti data da Fermi non corrisponde a quella di Amaldi e tantomeno a quella di Segrè.
Nessuno riesce a spiegare come e perché si arrivò a utilizzare una fontana con tanto di pesci rossi come luogo sperimentale. Il libro di Cardone e Mignani è dunque un thriller scientifico, con tanto di colpi di scena e di investigazioni.
La soluzione del caso sta tutta nei secchi della Sora Cesarina. Una donna delle pulizie, un po’ sbadata, che andava a riempire i secchi nel laboratorio di Rasetti – contravvenendo alle regole dell’Istituto – e che poi li andava a nascondere sotto il tavolo di Pontecorvo.
Risultato: l’acqua contaminata della Sora Cesarina si rese colpevole anche di una contaminazione scientifica, per risolvere la quale il gruppo di Via Panisperna arrivò al famoso esperimento nella vasca dei pesci rossi.
Una lettura piacevole arricchita da riflessioni sulla natura della scienza e degli scienziati. Sull’intervento del caso e sulla prontezza di idee che può trasformare un evento accidentale in un’appassionante pagina di storia.
Galileo, Magazine/Libri 30 settembre 2000 – Francesca Garofoli