La disinformazione virale è ormai un male riconosciuto della nostra società contemporanea, e sono ormai molti i siti web interamente votati a smentire le fandonie mascherate di verosimiglianza che circolano su internet e che vengono rimpallate da un profilo all’altro nei social network.
Un’autorevole testata europea si è divertita a indagare sulle origini delle fake news relative alla pandemia di coronavirus, e partendo da due semplici domande – Chi dà inizio a una fake news? e Chi la fa circolare? – ha stilato l’identikit di 7 tipologie di persone responsabili della diffusione di questo genere di notizie.
Il Burlone
Il primo tipo è quello che potremmo definire un burlone, colui cioè che fa circolare notizie che – almeno dal suo punto di vista – sono evidentemente assurde. In Inghilterra, ad esempio, qualcuno ha fatto circolare la finta foto di una multa comminata per “eccesso di uscite” durante il lockdown: un’informazione che ha creato un vero e proprio panico nei gruppi FB dei residenti a livello locale. A discolpa di questo nostro simpaticone, va detto che spesso il pubblico che riceve le informazioni è sufficientemente ingenuo (per usare un eufemismo) da credere alle peggiori baggianate.
Il Truffatore
Meno giustificabile è il secondo tipo, il truffatore, ovvero chi diffonde notizie false per poterne trarre guadagno, come chi ha diffuso la falsa notizia di disinfestazioni a domicilio da parte dei comuni per poter entrare indisturbato nelle case e rubare e raggirare soprattutto le persone più fragili. Sciacallo sarebbe forse il termine che meglio lo definisce, se non fosse una mancanza di rispetto per l’omonimo animale.
Il Disinformatore
Il terzo tipo di “disinformatore” non si nasconde negli antri oscuri della rete, ma è bensì in bella vista e, ancora peggio, è circondato da un’aura di autorevolezza: il politico. Donald Trump e il suo disinfettante per endovena sono l’esempio più lampante di diffusione di false notizie per bocca di una fonte teoricamente informata ed affidabile. Cosa spinge questo tipo di personaggio? Anche in questo caso è principalmente l’interesse, ma forse non proprio sempre…
L’addetto ai Lavori
Un’altra figura condivide con il “politico” una certa base di autorevolezza: l’addetto ai lavori, o per meglio dire il presunto tale, poiché – quando smentito – il curriculum di questo personaggio generalmente svanisce nel nulla. Spacciandosi per infermiere, medico, operatore sanitario, diffonde voci preoccupanti, come un picco di decessi tra categorie di pazienti considerate a basso rischio o l’ipotetica efficacia di farmaci e rimedi per la profilassi o la cura.
Il Complottista
Al numero 5 della nostra lista troviamo una figura tristemente onnipresente in qualsiasi dibattito della nostra epoca: il complottista. Una tipologia con radici profonde nella nostra cultura, ma che nell’epoca della circolazione virale delle informazioni è rinata a nuova vita, guadagnando nella rete una visibilità in passato ostacolata dai numerosi filtri. Dal virus creato in laboratorio alla morte dei primi volontari sottoposti a vaccinazione, il complottista ha trovato nelle incertezze che circondano una malattia sconosciuta e temibile tutti gli elementi necessari per dar sfogo alla sua creativa fantasia. Un tipo pericoloso in certi ambienti, il complottista è tuttavia facilmente smentibile da chiunque sappia informarsi bene attraverso i canali ufficiali; certe volte fa anche un po’ di tenerezza.
Il Parente
In fondo alla nostra lista, ma non certo per importanza, troviamo il personaggio con la maggiore efficacia in termini di penetrazione delle informazioni: il parente. Mi ha detto mio cuggino…, cantava Elio con le sue Storie Tese, un carosello di strampalate leggende metropolitane a sottolineare l’enorme diffusione che in ambito familiare possono avere anche le notizie più assurde. In genere le informazioni sono trasmesse a fin di bene, per proteggere i propri cari, ma non di rado anche per fare colpo nella cerchia familiare. E con la velocità di rimbalzo che caratterizza Facebook & Co. a volte è difficile fermare la diffusione delle fake news, soprattutto se riguardano bambini, anziani ed animali.
Il personaggio Famoso
Un discorso a parte merita l’ultima categoria individuata da questa piccola indagine: il personaggio famoso. Attori, presentatori, opinionisti, e in generale tutte quelle persone che vantano un forte seguito, possono fare grandi danni se riportano informazioni senza averle prima verificate. È il caso di alcuni attori statunitensi che hanno sposato, senza verificare, la bizzarra teoria secondo la quale le centraline della rete per i cellulari 5G sarebbero la causa della coronavirus. Le opinioni delle celebrities sono, ahimè, molto considerate dal grande pubblico, e i danni che possono creare riferendo notizie infondate sono davvero enormi, ma fortunatamente si tratta spesso di voci così insensate da scatenare ire e petizioni.
Il consiglio per proteggersi da questi 7 figuri che attentano, più o meno deliberatamente, alla nostra capacità di giudizio, è sempre lo stesso: verificare la fondatezza dell’informazione, risalire alla sua origine, consultare le fonti ufficiali. “…l’autorevolezza degli articoli, la credibilità, le fonti, la continuità nel fornire una comunicazione seria e documentata…”, scrive Gianni Perrelli, sono la cifra professionale di ogni vero giornalista. E, aggiungiamo noi nel nostro piccolo, anche del fruitore seriale dei mezzi di comunicazione di massa.