Il Dio dei geometri, così Giordano Bruno litigò con il compasso di mordente.

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Un altro tratto umano di Giordano Bruno, il filosofo di Nola imprevedibile come il suo pensiero ribelle, ucciso nel rogo di campo dei Fiori il 17 febbraio 1600. E’ la chiave di lettura che ci offre il saggio appena edito Giordano Bruno ‘Il Dio dei Geometri. Quattro dialoghi’, con introduzione e traduzione del medico e filosofo napoletano Guido del Giudice (Di Renzo Editore, pp. 128). L’incontro di Bruno con il matematico salernitano Fabrizio Mordente avvenne nel 1585, durante il secondo soggiorno parigino del filosofo reduce dall’esperienza inglese, una vicenda interessante e finora inspiegabilmente trascurata. Infatti, nonostante la recente scoperta dei nuovi dialoghi e documenti abbia contribuito a delucidarla, finora non era stata messa a disposizione del pubblico una traduzione completa dei quattro dialoghi composti dal Nolano sull’argomento.

Il Dio dei Geometri, per Bruno, e’ Fabrizio Mordente, un matematico di Salerno conosciuto a Parigi nel 1585 alla corte di Caterina de’ Medici, al seguito di Jacopo Corbinelli, esule fiorentino nelle grazie della Regina Madre che proteggeva gli italiani a corte. Ma, spiega Guido Del Giudice all’Adnkronos, ‘’come spesso succede agli esuli, anziche’ aiutarsi a vicenda, non trovano niente di meglio da fare che azzuffarsi, come i capponi di Renzo, sprecando le proprie energie in una lotta tra poveri. Per la verità’ le colpe di questo dissidio sono prevalentemente del Salernitano, in quanto Bruno, come suo solito, si rivela si’ avventato, ma animato esclusivamente dalla brama di conoscere e sviluppare la sua filosofia’’.

‘’Egli vede in questo divino strumento inventato dal Mordente -aggiunge l’autore- che nel 1998 ha creato il sito internet www.giordanobruno.info, diventato ormai un punto di riferimento per appassionati e studiosi- un compasso di proporzione a otto punte, il ‘deus ex machina’ in grado di confermare e sviluppare le sue teorie atomistiche e, in particolare, la presenza di un minimo assoluto assimilabile all’atomo, che Aristotele negava con decisione. Mordente era un personaggio di cultura piuttosto limitata e, in particolare, si doleva della sua ignoranza del latino. Al Nolano non sembro’ vero di offrirsi di realizzare una presentazione della scoperta del conterraneo nella lingua dei dotti’’.

Fonte: Adnkronos