Cal Lightman è bravo a capire chi mente. Ha studiato le microespressioni del volto e del corpo e sa cosa possono nascondere. Per questo viene incaricato di studiare sospetti criminali, genitori irresponsabili, colleghi disonesti, future mogli, per scoprire cosa c’è veramente dietro ciò che dichiarano di aver fatto, pensato o provato in determinate circostanze. Lightman li osserva alzare le spalle, piegare la testa, toccarsi un orecchio o incrociare le braccia e sa. Sa se stanno mentendo o se sono sinceri. Caso risolto.
Certo, il protagonista di Lie to me, la nuova serie cult di Fox, è un po’ troppo infallibile per essere reale, ma molti telespettatori saranno sorpresi di scoprire che è ispirato ad un vero studioso: Paul Ekman, professore di psicologia, che ha classificato le microespressioni umane, collegandole a emozioni specifiche, e decodificando in modo abbastanza delineato il linguaggio segreto del corpo.
Prima di salire, grazie alla serie televisiva, agli albori della cronaca, Ekman aveva pubblicato un libretto di 70 pagine per la pregevole collana I Dialoghi di Di Renzo Editore.
La seduzione delle bugie racconta la vita e le ricerche di Ekman, come è nato il suo interesse per le bugie in particolare e come funziona il suo Facial Action Coding System (FACE), attraverso il quale è in grado di rilevare una serie di emozioni positive e negative codificate nei muscoli facciali.
Certo Ekman non è magnetico e affascinante come Tim Roth, ma le sue brillanti intuizioni lo rendono uno degli psicologi più eminenti del nostro secolo.
(ciao.it)