“Io dichiaro che è giunta per l’architettura l’ora di riconoscere la sua natura, di comprendere che essa deriva dal la vita e ha per scopo la vita come oggi la viviamo, di essere quindi una cosa intensamente umana”. Frank Lloyd Wright.
Con questa frase Frank Lloyd Wright, fondatore dell’Architettura Organica, coglie il nucleo principale di questo nuovo modo di fare architettura. Non più spazi, forme architettoniche, funzioni, decorazioni, slegate dalla vita, ma tutto strettamente connesso con essa. Una vita in te sa nel suo sen so più pieno del termine, naturale e spirituale, individuale e come partecipazione alla civiltà.
L’Architettura Organica pone a fondamento del suo operare la dignità dell’essere umano, un uomo libero, creativo, responsabile che ha diritto ad uno spazio a scala umana che lo aiuti a crescere, a manifestare le sue potenzialità.
In questo l’architettura classica (egiziana, greca, azteca, ecc.) è deficitaria, esalta un concetto astratto di uomo subordinato ad un potere assoluto dall’alto, religioso e politico. Anzi si può ben dire che quasi tutta l’architettura celebrativa del passato ha cercato di disintegrare l’individuo come persona, impressionandolo con il gigantismo, l’opulenza, la ricchezza smodata.
Con l’arrivo dell’Architettura Organica questo scenario viene ribaltato: l’uomo come persona individuale unica e preziosa, così come annunciato nel Vangelo di Gesù Cristo, torna al centro dell’architettura.
“All’architettura non occorre monumentalità, se non quella che è insita nella bellezza naturale” diceva Wright. È per questo uomo libero, cosciente, democratico, creativo, che dobbiamo oggi progettare nel rispetto della natura e della sua spiritualità.
Per questi motivi l’Architettura Organica si sviluppa dall’interno all’esterno, dalla vita interiore, che si svolge nello spazio, all’ambiente esterno.
L’Architettura Organica è una sola cosa con la natura circostante, è indigena, come rispetta la vita interiore così rispetta la natura che circonda l’opera architettonica, dialoga con essa in continuità spaziale interno/esterno, arricchisce il genius loci. L’opera di architettura organica è parte del luogo in cui è collocata, non è una struttura giustapposta al sito, è integrata nella natura.
L’opera organica è un vero organismo, dove la parte sta al tutto come il tutto sta alla parte, in una maniera sistemica, armonica e vitale. L’armonia per l’Architettura Organica è essenziale, l’opera è sempre una composizione armonica tra le parti e la natura circostante.
L’Architettura Organica è armonia, bellezza, espressione gioiosa della vita, serena, sicura, romantica, stimola la mente e l’immaginazione in modo creativo. Essa è senza stile, unica e irripetibile, in quanto legata all’Uomo, al Luogo e al Tempo, tre variabili che non si ripetono mai.
Per tanto l’Architettura Organica non è uno stile, ma una nuova visione del mondo che rispetta l’uomo e la natura nel la sua essenza più profonda.