A tutte noi è capitato, almeno una volta nella vita, di incontrare la nostra anima gemella, una persona speciale con la quale abbiamo sognato di passare i nostri giorni – e le nostre notti – in una perfetta unione del corpo e dell’anima, consapevoli che questo sentimento sarebbe rimasto per sempre insoddisfatto e non corrisposto.
Il nostro eroe – questo campione di avvenenza, forza, tenerezza, umorismo e intelligenza – non è infatti in grado di corrispondere il nostro amore. Non per mancanza di volontà, d’impegno o d’interesse, ma semplicemente perché non esiste: o meglio, esiste solo nelle pagine di un libro.
Innamorarsi del protagonista di un romanzo è un fenomeno molto meno raro di quanto si pensi. Chi ama leggere – alla stregua di chi ama il cinema – sa sospendere la propria incredulità per immergersi completamente nel mondo fittizio dell’autore, immedesimandosi nelle vicende del personaggio e magari, con un pizzico d’immaginazione, attribuendogli le caratteristiche fisiche che più ci attraggono.
A ciascuno il suo tipo. Il vostro qual è? Il metodico Robinson Crusoe o il logorroico Gulliver? Il tormentato Werther o lo sprezzante Vrònskij? L’ingegnoso Ulisse o il retto Atticus Finch? Ce n’è per tutti: l’atletico D’Artagnan, il burbero Rochester, l’inquietante Dracula, il coraggioso Sandokan, il machiavellico Conte di Montecristo, il seducente James Bond.
Dipende dai gusti, ovviamente. Le lettrici più tradizionali preferiranno senz’altro Mr Darcy, il principe azzurro per eccellenza, quelle più ribelli non potranno fare a meno di palpitare per il bel tenebroso Heathcliff. E questo solo per restare nell’ambito della grande letteratura.
Alle nuove generazioni la fiction moderna offre protagonisti un po’ più facili da amare: da Christian Grey di 50 sfumature di grigio a Edward Cullen di Twilight, fino a Jamie Fraser di Outlander. Certo, in quasi tutti questi casi la trasposizione cinematografica o televisiva aiuta: se siete innamorate di Sherlock Holmes o di Jon Snow, non è certo per la bravura dell’autore ma piuttosto per il sex-appeal di Benedict Cumberbatch e Keith Haring.
Ma cosa ci fa innamorare di qualcuno che non esiste? Beh, l’analisi psicologica di questo fenomeno ha occupato pagine e pagine di libri e di blog. Secondo alcuni, il punto di forza dell’eroe letterario è la sua prevedibilità: cosa farà in determinate circostanze è “scritto” nel suo destino; insomma, è il tipo di uomo che non ci deluderà mai.
Per altri, è proprio la sua caratteristica di personaggio a renderlo irresistibile. Le donne attratte dal “bello e dannato”, ad esempio, possono dormire sonno tranquilli: nessun rischio da chi non uscirà mai dalle pagine di Cime tempestose o Anna Karenina.
E poi diciamolo, l’amore letterario è poco impegnativo: se è vero che non è corrisposto, è anche vero che manca di tutta quell’altalena di emozioni – la gelosia, il cambiamento, la rivalsa – che avvelenano i rapporti con i partner in carne e ossa.
Per noi, però, la colpa è sempre del libro: troppo ben scritto, così tanto “reale” da farci dimenticare che è solo fiction. Sì, è senz’altro questa la spiegazione che preferiamo.