No, non è la lugubre profezia di una cartomante. La Luna Nera l’hanno vista davvero, intorno al 1100: un particolare tipo di eclissi, rimasta a lungo misteriosa e senza spiegazioni. Un osservatore del fenomeno, nell’Inghilterra del Medioevo, la descrive come un evento terrificante. Cielo terso, stelle luminose, ma della Luna nemmeno l’ombra. Nessun contorno, come nelle eclissi cui siamo abituati; nessuna luce, buio totale fino all’alba, quando è ricomparsa, bella e luminosa.
Cosa è accaduto? Solo oggi gli scienziati sono riusciti a trovare la spiegazione di questo mistero: un’eruzione vulcanica che avrebbe generato un’enorme nube di particelle, soprattutto zolfo, che hanno invaso la stratosfera oscurando la Luna per diversi mesi.
Per supportare la ricerca di un team di scienziati dell’Università di Ginevra, però, gli archivi storici non sono stati sufficienti. I dati necessari a ricostruire l’origine del fenomeno sono stati ritrovati, invece, nei ghiacci e negli alberi. Grazie ai carotaggi della calotta glaciale e all’esame degli anelli degli alberi, i paleoclimatologi sono riusciti a ritrovare una sequenza di eruzioni vulcaniche non riportate nelle cronache medievali, e avvenute tra il 1108 e il 1110.
Il primo indiziato è stato il vulcano islandese Hekla, famigerato flagello del Medioevo. Successivamente, la grande eruzione è stata ricondotta al vulcano giapponese del Monte Asama, parecchio lontano dall’Europa. Proprio per questo, però, da noi sarebbe arrivato un velo di polvere, frutto della deposizione dei solfati che continuò per almeno 4 anni, fino al 1113.
Il carotaggio dei ghiacci – una tecnica che consiste nel prelevamento di campioni dalle profondità delle calotte – ha consentito di accedere a vere proprie miniere di informazioni: le calotte infatti intrappolano gli aerosol di zolfo delle eruzioni vulcaniche per periodi lunghissimi, conservando quindi dati importanti per chi, come i paleoclimatologi, li sa leggere ed interpretare.
Gli studiosi hanno cercato comunque conferma nei documenti storici disponibili, constatando che in effetti i fenomeni ottici e atmosferici associati alle eruzioni non erano sfuggiti all’osservazione dei contemporanei. Molte anche le testimonianze di effetti negativi sui raccolti causando carestie, probabilmente legati agli stravolgimenti climatici di quegli anni. Secondo le ricerche della NASA, tra il 1110 e 1120 ci sarebbero state in Europa non meno di 7 eclissi osservabili e almeno un altro episodio di oscuramento totale della Luna, testimoniato a San Pietroburgo.
Quasi tutte le eclissi lunari “più buie” della storia sono dunque legate ad eruzioni vulcaniche, e la scienza lo conferma. Per avere un’idea, basta ricordare gli effetti dell’eruzione di quel vulcano islandese dal nome impronunciabile che nel 2010 oscurò i cieli di tutta Europa: trasporto aereo bloccato per due mesi, minacce alla salute di persone ed animali, e ingrandimento del buco dell’ozono.