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Un Universo gemello, una nuova teoria riformula gli esiti del Big Bang

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C’è chi dice che non siamo soli nell’Universo. E c’è chi dice che non si tratta solo di alieni di altre galassie, ma addirittura di un intero universo “gemello”. Si troverebbe dalla parte opposta del nostro, sarebbe speculare ad esso ma non uguale, seppur molto simile e sarebbe stato anch’esso generato dal Big Bang.

Per il momento si tratta solo di modelli matematici, sviluppati da fisici e cosmologi britannici, che devono però essere dimostrati. Sono però molto interessanti, perché potrebbero essere la risposta a molti dei problemi della fisica moderna.

Ma come si è arrivati a questa ipotesi? Gli studiosi sono partiti dalla freccia del tempo, espressione cara a Ilya Prigogine, che descrive il nostro senso del tempo che passa, ovvero il fatto che gli eventi accadano sempre nel medesimo ordine. Non si verificano mai a ritroso perché il tempo non va all’indietro: la freccia del tempo del nostro universo conosce una sola direzione. Perché? Per via della Seconda Legge della Termodinamica, più precisamente a causa dell’entropia, cioè l’ordine degli atomi che costituiscono tutta la materia dell’Universo. La legge dice che la quantità di entropia nell’Universo aumenterà sempre, e quindi anche il “disordine”.

Il problema è che le leggi della natura non sembrano distinguere una direzione del tempo, eppure tutti i fenomeni che ci circondano hanno una sola direzione. Ma se le leggi della fisica dicono che il tempo può scorrere in entrambe le direzioni, esiste allora un altro luogo dove il tempo va nella direzione opposta?

Una serie di simulazioni matematiche hanno messo da parte entropia, disordine e dimensioni dell’Universo per guardare solo gli effetti della gravità. Ciò ha portato al primo modello che dimostra come sia possibile un comportamento asimmetrico un base a una legge che era simmetrica.

Si è ipotizzato che il tempo possa andare in entrambe le direzioni, e che non ci sia modo di scegliere. I fisici hanno preso un punto centrale, che hanno chiamato il punto di Giano, come la divinità romana che guarda in due direzioni opposte: a partire da esso il tempo viaggia nelle due direzioni, con due frecce del tempo. Esisterebbe quindi un altro universo, con una propria freccia del tempo che va in direzione opposta rispetto alla nostra. Ci sarebbe però una continuità: sebbene entrambe le frecce vadano verso il futuro in direzioni opposte, la linea sarebbe continua.

L’osservatore all’interno dell’universo starà da un lato o dall’altro del punto di Giano e da dove si trova sarà portato a pensare che quella è la direzione del tempo perché non può vedere l’universo dall’altro lato del punto, poiché è caotico.

L’altro universo sarà molto simile, con stelle, galassie, materia, ma quantitativamente non uguale, quindi non un universo specchio ma piuttosto un gemello “diverso”. Anche il modello grafico elaborato dagli scienziati britannici (che si può vedere su YouTube – “Could the Big Bang have created a hidden ‘twin’ Universe”, 20/02/2020, BBC Physics) li mostra uno “contro” l’altro, in espansione in direzioni opposte a partire da un comune Big Bang.

Per ora sono solo speculazioni, simulazioni matematiche da comprovare, ma il dato è interessante, soprattutto se si pensa agli universi multipli della meccanica quantistica.