Un evento misterioso, un particolare processo della mente. È così che l’uomo, da sempre, vede il sogno. E da sempre cerca di spiegarne il senso e il significato. L’indagine dell’attività onirica ha radici lontane nella storia mira a trovare una risposta illuminante e chiarificatrice.
E questa curiosità prosegue ancora oggi, come conferma il volume “Nel mondo dei sogni” scritto da Aldo Carotenuto.
“Ognuno di noi, al risveglio, conosce il sapore di quella sensazione ovattata che ci spinge a domandarci che cosa quello strano e particolare sogno fatto abbia voluto dirci.”
Ed avverte la sensazione che l’interpretazione giusta, esatta, sia necessaria, nella convinzione che esso si sia generato e sviluppato in autonoma vita notturna, non a caso, se mai per indicarci la ‘via dritta’ e per darci suggerimenti da seguire da svegli”.
Nel suo libro Carotenuto ripercorre sinteticamente le varie teorie dell’interpretazione dei sogni.
Spiega ad esempio come le idee di Freud sull’attività onirica siano il frutto della “temperie culturale ottocentesca” che, esaltata dai poteri dell’intelletto e della scienza, ha esaminato al microscopio anche la psiche umana, arrivando a riconoscere al sogno una doppia funzione.
“Realizzare un desiderio inconfessabile e, allo stesso tempo, non far trapelare alla coscienza ciò che sta avvenendo, lasciando l’uomo al suo sonno”.
Poi arriva l’intellettualizzante Jung e sposta l’attenzione sui ‘complessi’, ossia sulla causa dei sogni.
E così, pagina dopo pagina, si passa attraverso le varie evoluzioni del pensiero, da Adler a Runk, fino a Fromm e Hobson.
Per concludere, infine, che:
“Nel nostro sognare vi è un filo conduttore, che è quello della nostra personalità, del nostro sentire e del nostro desiderare, che si serve della creatività umana per esprimersi e guardarsi allo specchio”.