Per la prima volta esce in Italia la traduzione completa dei quattro dialoghi di Giordano Bruno intitolati Mordente, Il compasso di Mordente, L’idiota trionfante e L’interpretazione del sogno.
Pubblicati a Parigi nei 1586, i dialoghi nascono dall’incontro di Bruno con il matematico Salernitano Fabrizio Mordente e soprattutto con l’invenzione presentata a corte da quest’ultimo, un compasso a riduzione usato per la prima volta come compasso a proporzione. Utilissimo per la navigazione oceanica, il metodo proposto da Mordente perfezionava le rilevazioni astronomiche, misurando minuti e secondi, e anche terzi e quarti e cosi via: ogni minima frazione di grado del quadrante astronomico diventava cosi «a portata di compasso».
Coincidenza vuole che proprio in quel periodo Bruno stesse meditando sulla teoria matematica dei minimi che, in contrasto con la dottrina di Aristotele della divisibilità all’infinito, sosteneva l’esistenza di un ultimo elemento percettibile, di un «elemento indivisibile» oltre cui non si andava.
La visione del compasso fu un «colpo di fulmine», la prova concreta che «la natura ha un minimo determinato»: la notte stessa Bruno compose di getto il primo dialogo e addirittura in un sogno, allegato al secondo dialogo, proclamo Mordente «Dio dei geometri».
Il matematico reagì però con «una collera bestiale» e da una serie di incomprensioni nacque la vicenda che portò Bruno a irriderlo con i due dialoghi seguenti, pregni di sarcasmo. I passaggi matematici sono illustrati dalle figure originali, anche se forse necessitano di spiegazioni e note, Si tratta in ogni caso di una lettura appassionante.
Francesca E. Magni
(Le Scienze – Aprile 2010)