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Sono moderni questi romantici

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Ci sono aspetti della nostra cultura che ci appaiono conquiste dell’epoca moderna; eppure, le loro radici affondano nel passato, in momenti della nostra storia in cui non avremmo mai pensato di poterli collocare.

Idee, movimenti, stili che sono stati – la prima volta in cui sono stati concepiti – assolutamente nuovi, rivoluzionari, e che oggi caratterizzano così tanto il nostro patrimonio culturale da farceli sentire assolutamente attuali.

Per fortuna gli storici, con il loro lavoro di indagine e continuo approfondimento del passato, sanno mettere in luce tutti gli elementi che rappresentano, in nuce, i prodromi di ciò che oggi ci appare come consolidato, fino al punto di essere quasi dato per scontato.

Uno di questi è Simon Schama, storico britannico con la passione del documentario, che in una miniserie dedicata agli artisti del Romanticismo ha messo in evidenza i forti legami tra i temi trattati da questo movimento e le idee, le tendenze e le conquiste del periodo successivo.

Moderne conquiste

Ma quali sono questi elementi così moderni introdotti per la prima volta da artisti e pensatori romantici? Primo tra tutti, la battaglia per i diritti: dell’uomo, delle donne, di quelli che, alla fine del medesimo secolo, saranno chiamati “proletari”.

E poi le tematiche ambientaliste: i poeti romantici, in particolare quelli inglesi che per primi avevano dovuto fare i conti con gli effetti della rivoluzione industriale, sono stati i precursori della difesa della natura contro gli abusi compiuti dall’uomo.

Purtroppo, anche i romantici erano uomini, con tutti i pregi e i difetti che ci caratterizzano, e sono quindi stati anche gli anticipatori di certe “cattive abitudini”: sono infatti i primi a scoprire i paradisi artificiali sperimentando con le droghe, ma saranno anche capaci di esplorare la mente umana alla ricerca dei segreti che si nascondono in quell’inconscio reso poi così celebre da Freud.

Infine, saranno sempre loro a piantare il germe di quei nazionalismi che, a cavallo tra Ottocento e Novecento, si macchieranno di atrocità mietendo vittime innocenti.

10 artisti ante-litteram

Ma di chi stiamo parlando? Non solo di poeti, in verità: anche di pittori, scrittori, musicisti. E non solo operanti nel XIX secolo: alla fine del Settecento, infatti, la Rivoluzione francese rappresentò un forte stimolo, soprattutto nel campo della politica.

Vediamo allora insieme alcuni di questi personaggi e il contributo che hanno inconsapevolmente dato alle idee della modernità.

  • Mary Wollenstonecraft: La prima femminista della storia, nella sua vita sfidò tutti i dogmi che la società imponeva alle donne: andò da sola in Francia per testimoniare la Rivoluzione francese, ebbe figli fuori dal matrimonio e fu l’autrice del testo di rivendicazione dei diritti delle donne più famoso di tutto l’Ottocento.
  • Eugène Delacroix: esponente di spicco del Romanticismo francese, nel suo celebre dipinto La libertà che guida il popolo, rappresenta tutte le classi sociali che insieme lottano contro l’autoritarismo. Un’immagine iconica che verrà usata anche dai Sessantottini di Parigi.
  • Percy Bysshe Shelly: prima di diventare poeta, uno dei romantici per eccellenza fu un contestatore che girava armato. Sostenne l’ateismo e l’amore libero e fu l’“inventore” dei primi cortei di protesta.
  • Samuel Taylor Coleridge: tra i fondatori del movimento romantico inglese, il poeta trovò nell’oppio la sua ispirazione più profonda, che gli ispirerà alcuni dei suoi capolavori.
  • Thomas De Quincey: sperimentatore consapevole di droghe, lo scrittore inglese registrò in un diario tutte le esperienze – fisiche e psichiche – vissute nella sua dipendenza dall’oppio: un’illusione di libertà spirituale che lo rese schiavo ma che non condannò mai.
  • Victor Hugo: il grande romanziere francese non fu solo autore di capolavori letterari; nel tentativo di metabolizzare la morte prematura della figlia Leopoldine, lo scrittore intraprenderà una ricerca nei meandri della propria psiche che esprimerà soprattutto nel disegno, appreso da autodidatta e nel quale utilizza materiali alternativi e tecniche nuove.
  • William Wordsworth: padre del romanticismo inglese insieme a Coleridge, trovò nel dialogo con la natura la dimensione per sfuggire alle brutture della rivoluzione industriale, influenzando con la sua visione panteistica le future generazioni di artisti.
  • Caspar David Friedrich: il pittore tedesco fece del paesaggio simbolico la sua firma, con rappresentazioni della natura fedeli e al tempo stesso mistiche, in cui la luce e l’osservatore, a malapena visibile, giocano un ruolo essenziale.
  • Robert Burns: il poeta scozzese fu il primo a scrivere nella propria lingua e a recuperare la tradizione popolare. Identificato come un simbolo di unità nazionale e di forte identità culturale, è considerato il padre del nazionalismo scozzese.
  • Fratelli Grimm: Non solo Raperozolo e Hansel e Gretel; i fratelli Grimm sono stati anche dei raffinati filologi e tramite il loro lavoro di raccolta e recupero della tradizione favolistica tedesca hanno per primi seminato ciò che diventerà il nazionalismo tedesco.

Foto di Gennaro Leonardi da Pixabay