Per Aldo Carotenuto la vita di uno psicoterapeuta, i suoi tormenti, le passioni, i ricordi, le scelte culturali, non possono essere una variabile tra le tante: ma rappresentano – assieme al relativo potere della tecnica – quella sostanza difficilmente riproducibile in serie che conferisce spessore al lavoro psicologico. La disponibilità costante a trasformarsi nell’incontro con l’altra sostanza, portata dal paziente, è per l’autore la vera e unica possibilità di cambiamento e guarigione, che deve essere sempre reciproca, come rammenta Jung con il suo “mysterium coniunctionis”.
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