Imre Toth, matematico rumeno, interessato alla filosofia, ha partecipato alla resistenza al nazismo con un gruppo comunista. Per queste attività fu arrestato e condannato a morte e per poco non fu deportato ad Auschwitz.
Durante la prigionia elaborò il proprio pensiero sulla quadratura delle parabole di Archimede, gettando le basi per gli studi futuri. In seguito alla guerra, venne insignito del titolo di più giovane eroe della classe operaia nella Resistenza.
Dopo il conflitto riprese gli studi universitari, dopo i quali, in seguito alle critiche al governo, si trasferì per l’insegnamento all’Università di Francoforte sul Meno e di Bochum. Fino al 1990 ha insegnato Storia della scienza presso l’Istituto di Filosofia dell’Università di Ratisbona.
Interessato alla geometria non euclidea ne rilevò nell’opera di Aristotele alcuni concetti della geometria non-euclidea, dedicandosi anche alla traduzione dal greco e dal latino per evidenziare l’apporto del filosofo in questo campo.
L’opera di Toth è incentrata principalmente sul rapporto tra la creazione matematica e la speculazione filosofica, con una particolare attenzione per la geometria non euclidea e per i paradossi di Zenone.