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Chi era Fidel Castro? Fidel è Vivo

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“Cuba sarà libera quando ci sarà un Presidente degli Stati Uniti nero e un Papa sudamericano”. Sembra che a dirlo sia stato Fidel Castro negli anni ’70. Così, la preveggenza è l’ultima delle tanti miracolose doti attribuite al Líder Máximo.

La longevità – in vita come al potere – la sua principale virtù. Dall’1 gennaio 1959 all’8 febbraio 2008 (quando per una diverticolite è costretto ad abbandonare il Governo) Castro è il leader incontrastato di Cuba. Nel 2011, consegna al fratello Raul anche il controllo del Partito, prima di dedicarsi esclusivamente all’accoglienza dei leader mondiali in visita a Cuba.

Scampato a una rivoluzione e 638 attentati (un centinaio soltanto nell’epoca reaganiana), la sua figura è avvolta da un’aura di immortalità. Taluni stentano ancora a credere che sia realmente morto. Dicono abbia avuto 35.000 amanti (una media di due al giorno, tutti i giorni, per circa 65 anni).

Formatosi in un collegio di gesuiti dell’Avana, impara subito – nel rispetto della migliore tradizione sudamericana – a battersi contro il colonialismo anglosassone. Pur da comunista, ha accolto tre Papi oltre ad aver chiesto e ottenuto, dalla Chiesa, un appoggio diplomatico in Europa.

Il suo antiamericanismo è stato più una conseguenza degli eventi storici, che una deliberata scelta. L’ultimo tentativo di dialogo con gli Stati Uniti – prima della rottura e conseguente nazionalizzazione delle imprese americane su territorio cubano – risale a Nixon (all’epoca vice di Eisenhower, che lo riteneva troppo kitsch per incontrarlo direttamente). Non deve essere stato un incontro riuscito, visto che il giorno dopo Castro ha preso contatto con i russi.

L’assalto alla Baia dei Porci, nell’aprile 1961, convince Fidel a schierarsi definitivamente con l’Unione Sovietica. Poi il braccio di ferro Krusciov-Kennedy sui missili cubani.

Segue una lenta agonia economica – dovuta all’embargo americano – che si compirà con il crollo del blocco sovietico, nel 1991, visto che da sola l’Unione Sovietica garantiva un quarto della sopravvivenza finanziaria dell’isola.

La crisi segna l’apertura al turismo di Cuba e l’inizio dei rapporti diplomatici con l’Europa. Nel 2004, l’alleanza con Chavez: petrolio in cambio di medici (quelli cubani sono specialisti di fama internazionale nella cura di molte malattie).

Poi il recente disgelo con gli Stati Uniti. Come a dire che, alla fine, si torna sempre da dove si è partiti.

La storia mi assolverà” – celebre frase pronunciata da Fidel nel 1953, come arringa del processo che lo condanna a 15 anni di prigione per aver tentato l’insurrezione contro Batista – meriterebbe di essere incisa sulla sua lapide.

Gianni Perrelli, giornalista e scrittore, autore per Di Renzo di tre romanzi – Habana Libre (2004), Il tunnell (2012), 16 metri quadri (2014) – e un saggio (Professione reporter), ha ricostruito su La Repubblica la vita di Fidel Castro.

Nella sua lunga carriera, dalla Gazzetta del Mezzogiorno all’Espresso – passando per il Tempo, il Corriere dello Sport e l’Europeo – si è occupato di cronaca, sport (ciclismo e calcio), spettacoli e politica estera. È stato corrispondente politico dagli Stati Uniti in epoca reaganiana, capo degli Esteri dell’Espresso e corrispondente estero (in Iraq, Iran, Afghanistan, Siria). Ha intervistando famosi leader internazionali, come Nelson Mandela, Bashar Al Assad, Dilma Rousseff, Evo Morales, Lech Walesa, Yasser Arafat e Hugo Chavez.

Habana Libre, primo romanzo di Perrelli, è ambientato proprio a Cuba, dove la vita di tutti i giorni – scandita dalla pigrizia dei Tropici e dalla sensualità di una jinetera (le fidanzate “a tempo” cubane) – in poche settimane si trasforma da vacanza in thriller.

Quella che l’Autore ci descrive – attraverso lo sguardo dei suoi personaggi (un chirurgo cubano e la sua famiglia, una jinetera, un turista italiano, uno sprovveduto americano e la moltitudine di volti e di corpi che popolano le strade dell’Isola) – è una visione a tratti mitologica: il sogno di ciò che sopravvive al consumo, al capitalismo, all’ingordigia di fama e denaro, i colori di un sole sempre caldo, l’indolenza del mare. Ma la realtà, che pian piano si rivela nel romanzo, è molto diversa dai sogni.