Luigi Luca Cavalli Sforza (n. 1922 – m.2018) scienziato italiano, è stato professore emerito all’Università di Stanford in California. Genetista, si è occupato anche di antropologia e di storia, e ha concentrato i suoi studi sulla genetica delle popolazioni e delle migrazioni umane.

Laureato in Medicina a Torino, è poi passato alla biologia con le sperimentazioni sulla ricombinazione dell’Escherichia coli e di altri batteri.

Dopo aver fatto ricerca in Inghilterra, ha insegnato Statistica a Pavia e Genetica e microbiologia a Parma, dove ha conosciuto Danilo Mainardi (oggi famoso per i suoi studi di etologia), Antonio Moroni (appassionato di ecologia) e Bruno Schreiber (professore di zoologia). Con Mainardi e Schreiber ha studiato l’evoluzione degli uccelli, mentre grazie a Moroni ha ottenuto l’accesso a materiale d’interesse genetico, proveniente dagli Archivi Vaticani, attraverso il quale hanno preso avvio i suoi studi di ricostruzione delle genealogie.

Nel 1954 si è trasferito alla Rockefeller Foundation a Madison.

Interessato agli studi sulla deriva genetica, una nuova teoria che si occupa delle variazioni casuali nelle proporzioni dei geni in popolazioni diverse, si è dedicato a questo nuovo ramo del tutto inesplorato.

Desideroso di sviluppare una ricerca che interessasse l’evoluzione dell’uomo, dal principio fino ad oggi, con l’aiuto di Anthony Edwards ha tentato di ricostruire l’albero evolutivo del genoma umano, raccogliendo le informazioni necessarie sui gruppi sanguigni delle popolazioni di tutto il mondo.

Il primo albero evolutivo risale al 1963. Gli studi sono poi proseguiti attraverso dati antropometrici e climatici. Cavalli Sforza ha definito questa ricerca di tipo multidisciplinare, poiché si è servito di informazioni provenienti dall’archeologia, dall’antropologia culturale, dall’etnografia, dalla demografia e dalla linguistica. Attraverso le indagini evolutive sulle popolazioni africane e gli studi archeologici, ha approfondito anche l’evoluzione culturale – individuando nel linguaggio il motore di quest’ultima – e quindi le relazioni tra genetica e linguistica.

Si è inoltre occupato di malattie genetiche, partendo dalla ricerca del gene responsabile della fibrosi cistica e della neurofibromatosi.

Nel 1978 ha vinto il Weldon Memorial Prize, nel 1997 il Premio Nonino, due anni dopo il Premio Balzan per le ricerche scientifiche sulle origini dell’uomo, nel 2005 il premio letterario per divulgazione scientifica Merck-Serono e nel 2010 il Premio Ghislieri alla carriera per i risultati conseguiti in ambito biomedico.

È stato socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei e della Società Italiana di Biologia evoluzionistica, nonché membro della Pontificia Accademia delle Scienze.

I Libri di Luigi Luca Cavalli Sforza

Alcuni testi di Luigi Luca Cavalli Sforza consultabili online: